30 novembre 2009

mappe mentali per tutte le età #2

oggi mia sorella francesca
mi ha mandato una mappa speciale ;)

Cara Roberta,

la mappa dei sumeri ha prodotto i suoi effetti!
Ti invio la mappa sui babilonesi fatta da Carlo con il mio aiuto.



Questa mappa rappresenta una tappa importante nel percorso di apprendimento di Carlo che è stato lento e graduale. All’inzio fare le mappe con te era un gioco divertente: inventava storie fantastiche o le utilizzava per descrivere i suoi interessi su balene, dinosauri, navicelle spaziali.

Ma quando tu ritornavi a Roma il gioco era finito e Carlo era ritroso nell’utilizzare le mappe per studiare: gli sembrava una perdita di tempo, i suoi disegni non gli piacevano e soprattutto temeva che non venissero accettate dalle maestre. Così per fare i compiti preferiva “rifugiarsi” nelle tecniche di memorizzazione classiche (leggi e ripeti, leggi e ripeti) anche se richiedevano molto tempo e impegno.

Con il passare del tempo mi sono resa conto che comunque lo studio non era un momento piacevole per carlo benchè la sua curiosità e intelligenza lo portasse a interessarsi a mille cose. Così ho deciso di seguirlo nei compiti a casa. La mia vicinanza lo ha aiutato a rilassarsi e l’ho seguito passo passo nell’organizzazione grafica della mappa soprattutto per la scelta delle parole chiave e del numero dei rami.

Superata questa prima fase di orientamento nel foglio, che da verticale era passato alla posizione orizzontale, Carlo ha cominciato ad essere più disinvolto colorando liberamente la mappa mentale. Ho notato così che nell'attribuire un colore ad un ramo esprimeva un'emozione rispetto ad un argomento e questo ne facilitava la memorizzazione.

Successivamente, dopo aver preso confidenza con il metodo, Carlo ha cominciato a esprimere le idee su quali disegni fare e io volentieri gli ho ceduto la matita...

Ogni giorno che ci dedichiamo alla sperimentazione di una nuova mappa c’è sempre maggiore soddisfazione e appena finita l'attacchiamo al muro con il mitico patafix che ci hai regalato. Finalmente vedo Carlo "liberato" dalla costrizione della sedia e del tavolo: può muoversi, saltellare per casa e ripetere la lezione guardando ogni tanto la mappa sulla parete.

Anche prima di andare a letto dà una rapida occhiata alla mappa e la mattina appena alzato i suoi occhi contemplano il "disegno parlante", come una volta lo ha definito, mentre fa tranquillamente colazione ...

Poi a scuola l'interrogazione diventa facile e Carlo tornato a casa così commenta:...sai mamma io non mi sforzo perchè nella mia mente "vedo" la mappa e quando la maestra mi fa le domande salto da un ramo all'altro...

Creare le prime mappe a "quattro mani " è stato fondamentale per avvicinare Carlo all'uso di questo potentissimo metodo di studio, ma soprattutto mi ha dato la possibilità di rinsaldare il mio rapporto affettivo con lui, dandomi il privilegio di partecipare alla sua esperienza di apprendimento.

Ogni mamma sogna l'autonomia del proprio figlio durante le ore di studio, perché non è certo piacevole esortarlo continuamente a concentrarsi, a stare seduto sulla sedia, a non distrarsi ...

Ho voluto raccontare questa storia, seguendo lo stile del tuo diario, perchè la mia esperienza di mamma_mind_mapper possa essere utile ad altre mamme che vogliono accompagnare i propri figli in questo viaggio di conoscenza radiale.

Ora Carlo con i suoi 9 e 10 in storia e geografia è il più convinto sostenitore delle mappe mentali

Ti abbraccio e vieni presto a stare un pò con noi !!!
Francesca


BRAVO CARLO !
la tua zia_mind_mapper è molto felice ;)

p.s.
i babilonesi _versione lineare



6 commenti:

giusy pagano ha detto...

è difficile non condividere questa bellissima esperienza di mamma/figlio che stravolge le tecniche di studio fino ad oggi conosciute.
brava Franci..,il tuo entusiasmo è coinvolgente e,visti i risultati, cercherò di apprendere anch'io questa tecnica per poi trasmetterla alle mie bambine.
a presto!

roberta buzzacchino ha detto...

ciao giusy

sono sicura che anche le tue bambine troveranno utile questo metodo di apprendimento

ci vediamo a bari per uno speciale mappe_mentali_lab_kid !!

;)

r

Davide ha detto...

Mi è piaciuto molto questo racconto e devo ammettere che mi ha fornito un ulteriore spunto per riflettere. Quando Francesca raccontava di quando Carlo sembrava aver perso interesse nell'utilizzare le mappe per il suo studio, perché non gli piacevano i suoi disegni e temeva che non sarebbero piaciute alle sue insegnanti, mi sono riconosciuto in prima persona. Mi spiego meglio, ho in mente diverse idee da schematizzare secondo mappe mentali, di fatto però molte volte rimangono solo nella mia mente e non finiscono mai sulla carta. Mi sto rendendo conto che in effetti il comportamento che assumo è talvolta infantile, nel senso che mi blocco ancor prima di iniziare perché penso già (troppo) che ciò che ne verrà fuori sarà una mappa sbilenca con dei disegni "brutti e stilizzati" e che non sarò quindi soddisfatto di quanto compiuto, e ancor meno sarò portato a mostrarla agli altri temendo il loro giudizio. La difficoltà che riscontro mi fa pensare che identifichi forse in me il blocco (rifiuto) generale di non tentare nel fare qualcosa di nuovo per il timore di fallire (con me stesso e davanti agli altri). Riconosco che è un atteggiamento dannoso e poco costruttivo e grazie anche alle riflessioni che mi spinge a fare il tuo blog, voglio cercare di guardare diversamente la realtà, e rischiare di più per imparare di più.
Sentiti pure libera di darmi qualche consiglio in merito alle mie difficoltà, saranno i benvenuti ;-).
Ti auguro una splendida giornata!
CIao
Davide

roberta buzzacchino ha detto...

ciao davide

è normale che in questa fase inziale tu possa avvertire delle resistenze che non ti permettono di prendere un pennarello in mano e "giocare"...

sì, il punto è proprio questo: fare una mappa mentale vuol dire giocare con le tue idee per catturarle, spostarle, manipolarle... insomma dare vita a qualcosa di nuovo, che prima non c'era

la scelta di farle a mano ha poi per me una valenza molto importante perchè mi permette di equilibrare la mia parte "tecnologica" e riscoprire così il mio segno, il mio atto creativo

quindi, non essere troppo severo con te stesso, e segui la strada che hai già individuato da solo... nel tuo commento hai già individuato le parole chiave "rischiare di più per imparare di più"

cmq se vuoi imparare in compagnia
partecipa al mappe_mentali_lab di gennaio !

;)

a presto
r

Davide ha detto...

Ciao Roberta,
ti ringrazio davvero per i tuoi consigli. Quando si hanno persone speciali che guardano la realtà in modo diverso come spesso fai tu, non bisogna avere timore di rivelarsi e chiedere aiuto. Il link al tuo "atto creativo" e i post a seguire sono stati molto utili per me, scoprire infatti che altre persone hanno affrontato o stanno affrontando le stesse difficoltà che affronto io è confortante, e stimolante al tempo stesso. Mi incuriosisce la tecnica di Betty Edwards, mi procurerò volentieri un suo libro, un'arma in più per abbattere le mie resistenze e lasciare che i miei pensieri possano prendere forma.
Grazie ancora.

Di mille colori e più
sia la tua giornata,
e per quanto sia colorata
sia proprio come la vuoi tu!

Ciao
Davide
P.S.ho visto che il prossimo mappe mentali lab (gen2010) si terrà a Roma, io sono di Milano. Hai in previsione in futuro di svolgere qualche lab anche qui al nord?

roberta buzzacchino ha detto...

ciao davide

quando si hanno lettori speciali come te, che partecipano con cusiosità e vogliono sperimentare cose nuove, è un vero piacere scrivere un blog :)

r

p.s.
scrivimi a robertabuzzacchino(at)gmail.com
così proviamo ad organizzare
un mappe_mentali_lab a milano !