29 ottobre 2011

i percorsi della creatività



Mente & Cervello novembre 2011

Le chiavi della creatività di Maud Besançon
La creatività è oggi al centro dell'interesse di psicologi e neuroscienziati, che stanno cercando di individuare le caratteristiche soggettive e i processi mentali alla base dei colpi di genio

Emozioni d'artista di Marion Botella
La base di un atto creativo sono quasi sempre le emozioni. E di solito sono gli stati d'animo negativi, come la paura o la tristezza, a fornire l'ispirazione per i grandi capolavori

Una mente non convenzionale di Shelley Carson
Spesso i creativi hanno comportamenti eccentrici, che a volte rasentano la patologia mentale. Forse perché il loro cervello usa le informazioni in maniera diversa

Una bella follia di Daniela Ovadia
Esiste davvero un legame tra genio e follia? A rispondere è Kay Jamison Redfield, tra i massimi esperti di disturbi dell'umore e sindrome bipolare da cui è affetta fin dall'adolescenza


per continuare a "camminare" vai qui e qui

:)

27 ottobre 2011

ragionare con le immagini



Un celebre proverbio cinese afferma che un’immagine vale diecimila parole. Ma è corretto? Forse no, visto che immagini e linguaggio agiscono in un unico spazio della significazione e ha così poco senso registrare una qualche loro corrispondenza o competizione.

Questo libro si propone di indagare le proprietà fondamentali del ragionamento per immagini, documentandone l’impatto sulla cognizione umana. In particolare, si mostrerà che il pensiero umano attiva costantemente e mette a frutto le risorse di un sistema di rappresentazioni eterogenee: visive, spaziali, linguistiche, che operano di concerto modulate da differenti scopi cognitivi: illustrare, descrivere, spiegare, specificare, semplificare, prevedere, progettare, sperimentare, comunicare, inferire.

Un libro per capire come l’introduzione di nuove grammatiche del visivo sia indispensabile per la soluzione di problemi astratti e per la formulazione di domande inattese.


Senza parole
di Valeria Giardino e Mario Piazza

26 ottobre 2011

iniziamo a scarabocchiare !

cosa fare per riconquistare la naturale capacità
di pensare per immagini per elaborare informazioni complesse,
creare nuove visioni e risolvere i vecchi problemi ?

Gli studi mostrano che abbozzare e scarabocchiare migliorano la comprensione e il pensiero creativo. Allora perché siamo ancora imbarazzati se ci scoprono a scarabocchiare durante una riunione? Sunni Brown dice: Scarabocchiatori unitevi! E ci dimostra come liberare la mente con carta e penna.



guardando il video mi sono ricordata
di un post scritto tempo fa sullo schizzismo
esercizio perfetto per "riscaldare la mano"
e prepararsi a catturare il flusso del pensiero
con una mappa mentale


guarda i miei scarabocchi

p.s.
grazie a valeria muccifora
per avermi segnalato
il video di sunni brown

25 ottobre 2011

vedere & disegnare

Vi è una differenza enorme
tra il vedere una cosa senza la matita in mano
e il vederla disegnandola

Paul Valéry

23 ottobre 2011

visual thinking

«Comprendere, analizzare e decidere attraverso le immagini, usando lavagne, disegni e diagrammi». Questa è la definizione più semplice del Visual Thinking, campo di cui Tom Wujec (che sarà a Torino alla View Conference dal 25 al 28 ottobre) è una autorità indiscussa.

Pensare, agire, ideare e progettare servendosi delle immagini, «perché oggi ‐ rileva Wujec ‐ ci troviamo di fronte ad un gran numero di dati e le persone cercano i migliori strumenti per comprendere i cambiamenti del mondo».


continua a leggere L'immagine è pensiero di Simone Arcagni






Il mondo delle cose costruite, tutto il mondo artificiale in cui viviamo, è il risultato di un progetto che nasce quasi sempre da un disegno. Disegnare viene naturale – è molto più facile imparare a disegnare che imparare a scrivere, nonostante i gesti siano in fondo gli stessi. I disegni sono un genere artistico che attraversa i secoli con pochissime variazioni di stile. Alcuni animali riconoscono gli oggetti rappresentati nei disegni.

Ma come fanno i disegni a essere degli strumenti di rappresentazione così efficaci? Il mondo visivo contiene molte linee, eppure la grafica non si degna di registrarne la maggior parte e dà un’enorme importanza ad altre. Secondo quali strategie? Si tratta di una forma di astrazione? Questo antico metodo di rappresentazione è minacciato da nuovi tipi di resa grafica?
Quali norme estetiche implicite ed esplicite vengono accettate? Che cosa hanno da dire le scienze cognitive sul disegno?


continua a leggere Disegno, Rivista di Estetica

19 ottobre 2011

mappe mentali e pubblicità

oggi c'è una nuova storia di mind mapper
che mi piace in modo particolare perchè dimostra
come le mappe mentali sono così versatili
che si possono usare a tutte le età
sia per studiare che per lavorare

il protagonista è un papà che ha imparato
ad utilizzare il metodo delle mappe mentali
per dare una mano alla figlia per fare i compiti
e poi ha scoperto che le mappe funzionano anche
per il suo lavoro di pubblicitario...

Gentilissima Roberta,

un po' in ritardo rispetto al nostro carteggio di quest'estate le invio un esempio di come, anche grazie ai suoi consigli, utilizzo le mappe mentali nel mio lavoro di pubblicitario.

E' necessario, però, premettere che mi sono avvicinato alle mappe per dare una mano a mia figlia, a scuola: insieme abbiamo fatto mappe per i dinosauri, il paleolitico, la fotosintesi clorofilliana...

Quando è arrivata alle medie, lo scorso anno, lei ha preferito rinunciare alle mappe considerandole "roba da piccoli", ma io sono rimasto "attaccato" a questa tecnica e me la sono portata sul lavoro.

Uso le mappe per avere sott'occhio con chiarezza a che punto sono i lavori in corso realizzando un "calendario lavori.work in progress" colorato e pieno di immagini, ci prendo gli appunti durante le riunioni di brief viaggiando sempre armato di un astuccio con matite colorate, e le uso per tradurre in modo esplicito come intendo trattare i concetti richiesti dal cliente per parlare dei suoi prodotti e del carattere del suo brand.

E' successo con il progetto di architettura concettuale e contenutistica del sito chicchiricchi realizzato dalla mia agenzia (dimenticavo: Smack - comunicazione di parola) insieme a Gruppo Zenit che si è occupato della parte grafica e della tecnologia.






Come può vedere, a ogni parola chiave contenuta nel brief del cliente abbiamo affiancato il modo in cui intendevamo svilupparla, ed è stato tutto così chiaro che siamo ruisciti a far approvare subito il progetto, anche se era, come dire, un po' distante dal semplice "sito di ricette" che ci era stato chiesto.

Seguendo lo schema della mappa, il progetto si è allargato, e ora lo sta facendo anche il network dei contatti stabiliti con la pagina facebook del nostro "Gallo in cucina", che la scorsa settimana è stata presentata al barcamp sulle comunità digitali nell'ambito della Settimana della comunicazione, con una presentazione realizzata con prezi, conosciuto proprio grazie al suo blog.

Grazie a lei per avermi introdotto al mondo delle mappe, e al mio amico Marco Fossati per avermi fatto conoscere il suo blog.

Spero di averla fra i fan su fb del nostro amico UN GALLO IN CUCINA: ricambieremo le mappe con tante gustose ricette di riso...

Buona giornata
Massimo Salomoni


grazie a massimo per aver voluto condividere la sua storia di mind mapper
sono sicura che la mappa sui "chicchi radiali"
sarà fonte d'ispirazione per gli studenti
che stanno imparando il mind mapping

:)

18 ottobre 2011

al lavoro con le mappe mentali



Officine Formative è un'iniziativa interessante
promossa dalla banca Intesa Sanpaolo
per favorire l’imprenditoria giovanile

OFF è il luogo dove ci occupiamo di tutto ciò che produce apprendimento e può diventare un’idea d’impresa.

OFF è una scuola e un laboratorio al tempo stesso: ci si fa venire un’idea > si impara a creare un’azienda > si prova a svilupparla.

OFF è per i giovani e per chi sa pensare al lavoro in modo imprenditoriale; oltre la cultura del posto fisso.

OFF è uno spazio fisico, ma anche virtuale. Serve a far incontrare le conversazioni di tutti coloro che vogliono contribuire alla crescita di due risorse piuttosto scarse oggi: l’innovazione e l’occupazione


il blog di OFF è ricco di utili informazioni
e tra i formati di apprendimento segnalati
ci sono anche le mappe mentali

Una mindmap è uno strumento per pensare, riflette ciò che avviene all’interno del nostro cervello.

Il processo del pensiero è caotico e confuso. I pensieri non seguono una direzione lineare e logica ma sono il prodotto di circa un milione di processi chimici che avvengono ogni secondo nelle cellule cerebrali (neuroni).

La tecnica delle mappe mentali infatti si basa sulle conoscenze, sulle esperienze e sulle scoperte più recenti relative al cervello umano, alle tecniche di apprendimento veloce, di sviluppo della memoria e della creatività. È in grado di assicurare a chi la applica un uso migliore delle capacità mentali per raggiungere i propri scopi e obiettivi.(...)

L’impiego delle mappe mentali essenzialmente ha due scopi:

1.Creare chiarezza, durante sedute di brainstorming oppure durante il problem solving (per esempio per analizzare e risolvere un problema complesso).

2.Memorizzare, come per esempio quando si legge un libro e si vogliono ancorare alcuni concetti, oppure quando si deve tenere un discorso in pubblico.(...)


sicuramente segnalerò questo sito agli studenti
che seguono le mie lezioni all'università sapienza

12 ottobre 2011

mappe mentali per progettare la tesi di laurea # 3

alcune riflessioni sul percorso che ha portato tiziana
a progettare la tesi di laurea con le mappe mentali

penso che sia importate partire dal contesto
in cui tiziana ha maturato questa scelta e cioè la cattedra di
pianificazione dei media nella comunicazione d'impresa

del prof. marco stancati che, dal 2009,
ha inserito nella didattica le mappe mentali
come metodo per metabolizzare i contenuti del programma

in questo corso la teoria viene subito messa in pratica
infatti gli studenti sono sempre sollecitati a confrontarsi
con argomenti di attualità, numerosi testimonial aziendali
e per l'esame finale possono preparare un media planning
sulla base di casi concreti presentati dalle aziende

in aula il clima è sempre molto vivace e interattivo,
le linee guida del prof. stancati sono
"imparare facendo e sperimentare"
ed in questo contesto il metodo delle mappe mentali
rappresenta per gli studenti un'occasione in più
per mettersi alla prova e acquisire un utile strumento di lavoro

tiziana ha colto questa opportunità
e il suo percorso di apprendimento si è arricchito
grazie a momenti di confronto con le colleghe del corso
che, come lei, sperimentavano il metodo

tiziana si è impegnata con entusiasmo e determinazione
ed io l'ho seguita anche durante la stesura della tesi
per la definizione delle mappe mentali

il tutoraggio si è svolto anche con sessioni via skype
che si sono rivelate non solo molto efficaci
in termini di tempo e di contenuto,
ma anche particolarmente precise e sintetiche
proprio grazie all’utilizzo delle mappe mentali digitali
che avevamo sempre a disposizione sullo schermo

ogni passaggio del nostro confronto
si concretizzava subito nello spostare
una parola chiave da un ramo all'altro,
nell’inserire un'immagine accanto ad una parola,
nel creare un collegamento tra i diversi rami

l’approccio metodologico delle mappe mentali
ha stimolato tiziana a sperimentare inDesign,
per dare la giusta veste grafica al testo e alle mappe,
e ad organizzare la presentazione con Prezi
per comunicarla in modo più coinvolgente

l'impegno profuso da tiziana è stato notevole
e sono certa che le tecniche che ormai padroneggia,
insieme al suo entusiasmo, le consentiranno di avere
i riconoscimenti che merita nel corso del suo futuro professionale

per concludere, quando nel 2009
è iniziata la sperimentazione delle mappe mentali
avevamo prospettato delle ipotesi
e ora, facendo piccoli passi alla volta,
stiamo raccogliendo buoni risultati

la tesi di tiziana fa parte di questo procedere

vorrei chiudere questi tre post con un'immagine
Il dipinto dei ciechi che attraversano il ponte sopra un abisso
realizzato dal monaco zen Hakuin Ekaku (1685- 1768)
metafora del procedere verso la conoscenza



gian carlo calza, storico dell'arte dell'asia,
nell'articolo meditare con un segno così la commenta

In questo dipinto straordinario sia per il contenuto sia per la qualità pittorica formale, i due pellegrini si stanno avventurando sul ponte pieni di timore.

Il primo si è già inoltrato sul tronco a carponi dopo aver legato i sandali al bastone che ha infilato nella cintura dietro la schiena. Cerca di far presa a terra con tutti gli arti e avanza la mano destra per cercare punti di stabilità col braccio che pare allungarsi sempre più.

Il secondo è appena all'inizio e sta in piedi avanzando gamba e braccio destri e col bastone teso per tentare la via, ma con tutto il resto del corpo che si ritrae e resiste per la paura.

A sinistra, oltre un paesaggio montano che si perde nel nulla e il pendio appena accennato su cui il tronco poggia, quasi immateriale sponda d'arrivo, la delicata grafia del commento:

«Sia nella ricerca interiore sia nella vita quotidiana, ricorda l'esempio dei ciechi che attraversano il ponte di un tronco».


10 ottobre 2011

mappe mentali per progettare la tesi di laurea # 2

continua il racconto di tiziana fiamin

Dopo aver scritto la tesi, ho utilizzato il programma Prezi per presentarla durante la seduta di laurea

La prima volta che ho visto una presentazione fatta con Prezi, ne sono rimasta subito affascinata. Il programma permette, infatti, di creare delle presentazioni molto più dinamiche ed interattive rispetto al classico Power Point, per cui non potevo fare a meno di provarlo.

La caratteristica di Prezi è quella di poter lavorare in una dimensione non lineare, e questa è la principale differenza con PP, ma anche la maggiore difficoltà nell’approccio al programma.

In PP siamo abituati a lavorare su diverse slides/fogli, andando ad inserire via via immagini e testo. In Prezi invece ci si trova di fronte ad un unico foglio bianco di lavoro, su cui dover andare a progettare la presentazione.

Il mio primo tentativo di presentazione con Prezi è stato influenzato dall’abitudine ad utilizzare il PP, per cui quello che ho cercato di fare inizialmente è stato ricreare nello spazio bianco le diverse slides.

Il risultato è stata una presentazione che non sfruttava appieno le potenzialità di Prezi. Infatti agli occhi dello spettatore la presentazione è risultata più dinamica del PP, ma dal punto di vista strutturale era un vero disordine !

Nel mio secondo tentativo invece ho utilizzato la tecnica delle mappe mentali per impostare la struttura della presentazione.

Sono partita dall'idea grafica sviluppata nella tesi che ho così sintetizzato




Ho posto, quindi, l’argomento principale al centro utilizzando l'immagine dell'iPod e poi i vari rami, che nel caso della mia presentazione sono costituiti da cuffiette che richiamano l’immagine di spermatozoi, dato l’argomento della tesi.


La differenza con la prima presentazione è notevole.

Organizzare la presentazione seguendo la logica radiale delle mappe mentali mi ha permesso di avere un’immagine di partenza su cui andare poi a lavorare. E’ proprio qui che ritengo stia la principale potenzialità di Prezi: lavorare con le immagini e sulle immagini per creare delle presentazioni/storie.

Aver progettato la tesi con le mappe mentali mi ha molto aiutato ad utilizzare Prezi nel migliore dei modi per ottenere una presentazione dinamica che lascia ampio spazio a parole, immagini e colori.


continua...

nel prossimo post scriverò alcune mie riflessioni
sul racconto di tiziana e la sua tesi "radiale" !

06 ottobre 2011

siate folli siate affamati



steve jobs ci ha lasciati
per ricordarlo leggete la pagina di NeU

come scrive annamaria testa
Jobs resta nel nostro presente.
E, anche, nel nostro futuro.

05 ottobre 2011

mappe mentali per progettare la tesi di laurea #1

Oggi una nuova di storia di mind mapper

Tiziana Fiamin laureata a luglio con 110 e lode all'Università Sapienza, Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione, Corso di laurea in Organizzazione e marketing per la comunicazione d’impresa, Cattedra di Pianificazione dei media nella comunicazione d’impresa del Prof. Marco Stancati

Mind mapping: primo tentativo
>>colonna sonora Try try try di Jason Mraz

La prima volta che ho sentito parlare delle mappe mentali è stato a marzo 2009 durante una lezione svolta da Roberta Buzzacchino nel corso di “Pianificazione dei media nelle strategie d’impresa” tenuto dal prof. Marco Stancati.

Sono rimasta subito incuriosita, ma non avevo pensato immediatamente di provare questo nuovo metodo, in quanto mi trovavo bene con le mie tecniche di studio. Comunque, dopo aver realizzato il piano di comunicazione per l’esame del prof. Stancati, ho deciso di provare.

Era la prima volta che mi cimentavo nella realizzazione di un media plan. Nello specifico si trattava di programmare il lancio della Toyota iq per un periodo di tre mesi. Il risultato finale è stato una presentazione in Power Point di ben 80 slides.

A quel punto ho deciso che era necessario sintetizzare il lavoro svolto, in maniera che fosse visibile in maniera chiara ed immediata. Ho pensato così di provare con le mappe mentali e di iniziare a girare il foglio da verticale a orizzontale.

Il risultato del mio primo esperimento con le mappe mentali è stato questo






2 mappe mentali per sintetizzare il contenuto di 80 slides.

Ora, anche a distanza di tempo, riguardando le mappe riesco a ricordare subito il lavoro svolto e ad avere una panoramica dei mezzi che avevo scelto nel media plan.

Mind mapping: …e la storia continua
>> colonna sonora Go on di Jack Johnson

Dopo questo primo approccio con le mappe mentali, ho continuato ad utilizzare il metodo in varie occasioni. Sia nello studio, come supporto per memorizzare meglio i contenuti; sia in ambito lavorativo, come strumento pratico per avere una panoramica chiara sulle cose da fare.

L’utilizzo delle mappe mentali mi ha portato poi a scrivere la tesi, che ho discusso il 18 luglio scorso 2011, in un formato non convenzionale.

Oggetto della mia tesi è stato la realizzazione di un piano di comunicazione per il lancio di ellaOne, un contraccettivo d’emergenza di nuova generazione, definito dai media come la pillola dei cinque giorni dopo. Si trattava perciò di un argomento molto delicato e dunque non semplice da sviluppare.

Data la complessità del tema, le mappe mentali mi sono state utili per:

1. Mettere insieme le informazioni fornite dall’azienda farmaceutica con tutte le altre informazioni trovate sul web riguardanti il caso.

2. Chiarire gli obiettivi da raggiungere tramite il piano di comunicazione, eventuali problemi e prospettive future.


3. Delineare un concept creativo nella realizzazione del piano di comunicazione su un argomento delicato come la contraccezione d’emergenza.
In questa fase sono partita dall’associare tutte le parole chiave legate al concetto di contraccezione che fossero legate al target di riferimento.



4. Le mappe mentali sono state, inoltre, un utile strumento nella fase di progettazione della tesi, un valido supporto nell’impostare i capitoli e i paragrafi.

Prima di iniziare a scrivere la tesi, ho fatto una mappa in cui ho definito di cosa avrei parlato in ogni capitolo, e questa poi mi è servita per avere delle linee guida da seguire nel corso della stesura della tesi.





L’utilizzo delle mappe mentali ha certamente influenzato la realizzazione della tesi, la quale è stata sviluppata in un formato orizzontale anziché verticale.

Ho scelto di inserire le mappe mentali all’interno della tesi perché permettono di comunicare i concetti in maniera immediata sfruttando colori e immagini.

In questo modo ho cercato di rendere il progetto il più possibile integrato tra immagini e testo. Le mappe che ho utilizzato per la stesura della tesi sono state fatte a mano in formato cartaceo. Tuttavia, nell’inserirle all’interno della tesi, ho preferito usare il programma iMindMap per una maggiore chiarezza di presentazione.



Avendo scritto la tesi con InDesign e avendo inserito molte immagini mi è sembrata la scelta migliore dal punto di vista prettamente estetico. Dal punto di vista funzionale resto, però, fedele a carta, matita e colori !

Questa la mia tesi di laurea "Un media plan per ellaOne. Il difficile mercato della contraccezione d’emergenza"


continua...

nel prossimo post tiziana ci racconterà
come le mappe mentali l'hanno aiutata
a realizzare la presentazione della tesi con prezi

04 ottobre 2011

intimi paesaggi

se volete esplorare il mondo che vive dentro di voi,
ammirare intimi paesaggi che più vi emozionano
e provare a descriverli con parole e immagini
l'appuntamento è per il 28 ottobre ad anghiari



nell'ambito del programma formativo promosso
dalla Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari
il 28-29-30 ottobre 2011 condurrò il seminario
Dalla scrittura lineare a quella radiale:
le mappe mentali per raccontare
con parole, immagini e colori

02 ottobre 2011

nuovi territori

casamica, design magazine del corriere della sera,
dedica il numero di ottobre ai nuovi territori



Il mondo ha nuovi confini anche digitali. E' una geografia fatta di community che sono le isole delle idee. In questo universo sempre più touch incontrarsi è emozionante.

tra i diversi articoli c'è la recensione del libro
Mind the map di cui avevo già parlato qui

Le frontiere di oggi. Fisiche, digitali, mentali. Da sognare, indagare, sperimentare. E da infrangere. Per scoprire cosa c'è oltre.



le nuove geografie sono ancora tutte da esplorare



Il mappamondo di oggi si chiama rete. Al posto delle città ci sono siti, social network, blog. Qui corrono le idee e ognuno sceglie sove incontrardi. Come nelle antiche Agorà. Senza limiti e confini.

interessante il bastoncino da rabdomante
Wifi Dowising Road di mike thompson
che non serve a cercare l'acqua, ma il segnale wireless



per esplorare questi nuovi territori
una mappa mentale può essere utile !

:)