girare il foglio da verticale ad orizzontale, passare dalla scrittura lineare a quella radiale, usare tutti i colori, liberare la creatività e essere innovativi!
dal sito guardian carrers l'articolo The idea catcher When you are at a career crossroads what you really need is a mind map to help you decide which road to take
ti è mai capitato di fare un'intervista e prendere gli appunti scrivendo velocemente con la paura di perdere delle informazioni importanti?
in questi casi la mappa mentale può essere molto utile perchè ti permette di annotare solo le parole chiave e seguire il flusso dei pensieri di chi parla in maniera rilassata e concentrata
un esempio di intervista con mappa mentale ce la propone daniela mattia, allieva del mappe_mentali_lab, che, insieme alla sorella mariagabriella, cura la rubrica "L'altro punto di vista" per il giornale Piazza Sedile di Corato
per il numero di giugno hanno intervistato Nicola Strippoli in arte Tarshito e daniela ha realizzato una mappa mentale per completare il tradizionale testo lineare
Thought Leaders provides unprecedented access to the insight and expertise of some of the world's biggest and brightest thinkers. Each month, Forbes tackles a topic of global importance, bringing you a series of exclusive, long-form weekly video interviews with experts in the field. These luminaries provide unique insight and creative solutions, and reveal the big, breakthrough ideas that will change the world.
Il cervello più veloce tra La Sapienza, Roma Tre e Luiss potrà fuggire in un campus americano: è il premio della 'The Capoccioni Race 2010'. E' la più grande fuga di cervelli della storia universitaria romana, lanciata da Nike. Si tratta di una inconsueta sfida a colpi di chilometri e Qi (quoziente di intelligenza) tra i 'neuroni' dei tre atenei romani. Correndo da soli o in gruppo, e sottoponendosi a quiz, gli studenti accumulano chilometri per la propria squadra: 50 punti ogni km corso.
quando si svolgerà invece la gara per trattenere i giovani cervelli?
L'ISEF è il più importante concorso scientifico per studenti delle scuole superiori a livello globale organizzato da Intel che si è svolto lo scorso maggio
1.611 studenti provenienti da 59 Paesi hanno condiviso idee, presentato progetti di ricerca e invenzioni all’avanguardia per ottenere un riconoscimento internazionale
ha vinto amy chyao, studentessa di 16 anni proveniente dal texas, che con il suo studio ha aperto la strada allo sviluppo di una nuova tecnica fotodinamica per il trattamento dei tumori
(...) I bambini nei primi anni di vita presentano il potenziale più alto di capacità creativa e di ricerca rispetto alle fasi successive. La loro mente e il loro corpo sono uno strumento d'indagine continua, creazioni di ipotesi sulla base dell'evidenza e della fantasia e di controllo e cambiamento concettuale alla luce dei nuovi dati. La mente è libera di indagare e di sondare innumerevoli possibilità di interpretare il mondo. Il corpo permette l'interazione sensoriale con la realtà esterna da cui ricevere, elaborare e immagazzinare sempre nuovi dati. I bambini sono dei veri e propri laboratori di ricerca viventi. (...)
a proposito di bambini "laboratori di ricerca viventi" ecco cosa pensa mio nipote paolo di 6 anni a proposito del cervello...
forse come zia mind mapper ho qualche responsabilità ;)
mio nipote carlo di 9 anni, invece, sogna di costruire un aereo tutto suo e con una mappa mentale inizia il progetto
questa invece è la sua galleria di mappe mentali di storia e geografia grazie alle quali ottiene ottimi voti
in queste mappe il linguaggio simbolico è molto presente e forte perchè, giustamente, carlo utilizza la forza delle immagini per ricordare in modo più naturale
a volte carlo studia con un suo compagno di scuola
le mappe diventano un ottimo mezzo per confrontarsi e ragionare insieme
mi auguro che tutti i bambini, crescendo, non perdano la loro spontanea creatività
penso che per i bambini sia importante comprendere il concetto di mappa geografica perchè il mondo è in costante mutamento e sapersi orientare è sempre più necessario
ma come si fa a spiegare un concetto così complesso? come coinvolgerli? quale linguaggio utilizzare?
(...) Guardare una mappa è in genere piuttosto facile, o perlomeno si pensa sia molto intuitivo. Crearla invece è tutta un’altra storia. E i bambini ti aiutano a capire che non bisogna mai dare nulla per scontato. In particolare tutto si gioca sul concetto dei punti di riferimento e in particolare su quali si scelgono per orientarsi. Un concetto che non vale solo per la mappatura geofisica, ma anche e soprattutto nel creare le mappe-rappresentazioni mentali che guidano il nostro processo di conoscenza. Mappare è pensare.
questa sera alle 21.30 su facebook parteciperò all’evento In cerca di lei
in questi giorni ho letto la presentazione del progetto e ho realizzato una mappa mentale per mettere in evidenza le parole chiave che suggeriscono il percorso da seguire per trovare… LEI !
le parole che ho scelto sono contemporaneo>sperimentare pensieri e immagini>frammenti autobiografici curiosità>ritratti
il percorso che propongo è circolare perché per pensare a qualcosa di nuovo occorre attivare un processo creativo
ho realizzato quindi una mappa mentale, liberamente tratta dal libro La trama lucente, che evidenzia le fasi del processo creativo
per trovare un nuovo immaginario sulle donne occorre pensare in modo diverso e le mappe mentali possono essere utili a percorrere nuove strade in modo sia individuale che collettivo
individuale, come la strada che ha mi portato alla scoperta delle mappe mentali e a vedere me stessa da un nuovo punto di vista
individuale, come la strada che ha percorso la mia amica alessia rapone nel giro non troppo casuale tra libri, ritagli di giornale, ricordi sulla donna che ha raccontato qui
alla fine le sue riflessioni sono finite dentro una tela particolare che proprio di “lei” si curava
ma la strada "alla ricerca di lei" è bello percorrerla anche in modo collettivo per questo ho chiesto ad alessia di concludere insieme questo post in due diversi modi
in modo radiale con una mappa mentale che ogni donna può completare per scoprirsi attraverso i cinque sensi
in modo lineare con un testo scritto da alessia per farci capire chi è io donna, cioè “la donna che voglio essere”
Chi è io donna
La donna che voglio essere vive fino in fondo il suo tempo ed entra in quello degli altri. Si innamora non delle “cause” ma delle persone: solo queste sposa e solo per queste è disposta a dare la vita, caricarsi di buste della spesa, insegnare a scrivere e leggere. La donna che voglio essere ama quell’uomo che è bello ai suoi occhi, semplice nelle sue parole, pieno i progetti come lei. La donna che voglio essere sarà sempre imperfetta, complementare, mancante per definizione eppure e per questo sempre un po’ più libera. La donna che voglio essere non sarà mai una donna profumata, di quelle che in ascensore dopo non puoi entrare perché ti pizzica il naso e ti viene mal di testa. Non lascia la scia ma apprezza i ricordi, gli odori, le foto antiche di famiglia. La donna che voglio essere parla per ore e tace senza voce. Quando abbassa la testa non è timida o insicura, ha la scarpa slacciata e sua madre le diceva “maschiaccio”. La donna che voglio essere è madre e padre, piede e mano, sorella petulante, collega fin troppo presente. La donna che voglio essere vede un cavallo bianco che corre per le strade di Testaccio a Roma, sopra non c’è il principe azzurro ma un polacco fiero forse ubriaco. Si stupisce e gusta la sorpresa fino in fondo, regalo dell’assurdo in un giorno come tanti altri. La donna che voglio essere ha le rughe, ancora poche qualsiasi età abbia, ma visto che voleva fare l’attrice sono segni di merito artistico. Alla donna che voglio essere piace mangiare, dormire, ballare e abbracciare. Le piace anche scrivere qualche riga come questa. (Alessia Rapone)
In cerca di lei è un esperimento di creatività collettiva che si propone di cominciare a ricostruire un immaginario molteplice, suggestivo, contemporaneo, produttivo e originale sulle donne
dallo spazio fisico passiamo a quello mentale e uno spunto di riflessione ce lo offre il festival dell'economia di trento che si sta svolgendo in questi giorni
La disponibilità di nuovi sistemi di comunicazione ha moltiplicato le opportunità di scambiare informazioni. Il processo mondiale di democratizzazione sembra trarne vantaggio. Ma il rischio è l'aumento di una conoscenza falsa e omologa.
L'industria delle comunicazioni e le tecnologie dell'informazione continueranno a svilupparsi nei prossimi decenni. In questo quadro il vero collo di bottiglia, la risorsa più scarsa, diventeranno i limiti di attenzione degli individui in tutto il mondo. I paesi dovranno vedersela con giovani istruiti, ma disoccupati, il cui risentimento nei confronti dei grandi guadagni di pochi fortunati diventerà la sfida maggiore alla coesione sociale.
Paul Seabright appartiene a quella nuova leva di economisti la cui curiosità intellettuale si è spinta ormai molto oltre l' orizzonte dei numeri, delle formule e delle tabelle. Lo studioso di economia è oggi anche sociologo, antropologo, storico. L' evoluzione dei costumi, le relazioni psicologiche tra gli individui, il progresso tecnologico e le sue ricadute sulla vita collettiva sono tutti fattori che il bravo economista del ventunesimo secolo prende in considerazione nella sua ricerca, la quale si è aperta a tutto campo (...)
seabright individua 3 "colli di bottiglia"
1. L'attenzione L'informazione aumenta sempre di più mentre diminuisce la nostra capacità di assimilarla
2. L'accesso Gli abitanti dei paesi meno sviluppati sono esclusi dal libero accesso alle fonti
3. La formazione Tecnologie più sofisticate richiedono generazioni più istruite e meglio informate
in una mappa mentale lo spazio è un elemento fondamentale perchè quando si gira il foglio da verticale ad orizzontale cambiano i punti di riferimento per scrivere
non ci sono le righe, ma i rami non ci sono le frasi, ma le parole chiave non si scrive da sinistra verso destra, ma in senso orario iniziando come se fossero le ore 13
per imparare a orientarsi in questa dimensione consiglio sempre agli studenti di sperimentare i diversi formati dei fogli: dall'A4 all'A3, per arrivare al formato poster quando si lavora in gruppo
partendo proprio dalle riflessioni sullo spazio ho scritto un articolo in cui ho utilizzato l'architettura come metafora della scrittura lineare e radiale
come mind mapper appassionata dello "spazio" non potevo mancare all'inaugurazione del MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo che sabato 30 maggio ha aperto le porte a tutti
Con il progetto del MAXXI si supera l’idea dell’edificio-museo. La complessità dei volumi, le pareti curvilinee, il variare e l’intrecciarsi delle quote determinano una trama spaziale e funzionale molto articolata che i visitatori possono attraversare seguendo percorsi sempre diversi e inaspettati.
in realtà non è la prima volta che vado al MAXXI a novembre scorso l'ho visitato in occasione dell'apertura straordinaria in anteprima quando non erano ancora esposte le opere e potevi immergerti in uno spazio... vuoto
vi lascio immaginare le emozioni che ho provato mi sono sentita dentro a un corpo umano libera di spaziare tra il bianco e la luce
ma è meglio lasciare parlare le immagini che a novembre ho scattato con la mia piccola digitale
ritornare al MAXXI è stato ancora più bello perchè questa volta lo spazio era arricchito da opere di artisti contemporanei
Lo Spazio è il filo conduttore del primo allestimento della collezione permanente dei due musei di arte e architettura. Da sempre gli artisti lo considerano uno degli elementi essenziali della loro ricerca e della loro pratica creativa. Alcuni lavorano fisicamente con lo Spazio e sullo Spazio per comprendere e rappresentare la realtà che li circonda. Altri, invece, ricercano negli spazi della mente e della memoria individuale o collettiva una possibile verità. Gli architetti, infine, scolpiscono lo Spazio come fosse pura materia, oppure ne indagano pazientemente i mutamenti e l’evoluzione. (...)
le opere esposte sono state suddivise in quattro aree tematiche, tra cui Mappe del reale
L’architettura di Zaha Hadidrompe con la griglia urbanistica squadrata e razionale del quartiere Flaminio. Inventa nuovi spazi pubblici, si struttura come uno luogo, fluido, di passaggio e interconnessione.Le opere rispondono tracciando percorsi e traiettorie che dall’interno ci proiettano verso punti distanti. La riduzione in segni e in codici astratti di dati fisici e spaziali offre un’esperienza “mediata” del luogo e del territorio: arcipelaghi, mappamondi, traiettorie, percorsi, diaspore, geografie, atlanti.
come ricordo della visita, oltre il catalogo della mostra, non potevo fare a meno di comprare la matita MAXXI e oggi tutta contenta l'ho utilizzata per ultimare una mappa mentale tratta dal libro Psicologia sociale di Lucia Mannetti
la mappa è un'anteprima degli argomenti contenuti nel capitolo 4 " Il Sè: come ci formiamo un'idea di noi stessi,la negoziamo con gli altri e regoliamo la nostra condotta"
ho scelto questa mappa mentale perchè non dobbiamo mai dimenticare che lo "spazio" più importante è il nostro "Sè"