mi ha mandato una mappa speciale ;)
Cara Roberta,
la mappa dei sumeri ha prodotto i suoi effetti!
Ti invio la mappa sui babilonesi fatta da Carlo con il mio aiuto.

Questa mappa rappresenta una tappa importante nel percorso di apprendimento di Carlo che è stato lento e graduale. All’inzio fare le mappe con te era un gioco divertente: inventava storie fantastiche o le utilizzava per descrivere i suoi interessi su balene, dinosauri, navicelle spaziali.
Ma quando tu ritornavi a Roma il gioco era finito e Carlo era ritroso nell’utilizzare le mappe per studiare: gli sembrava una perdita di tempo, i suoi disegni non gli piacevano e soprattutto temeva che non venissero accettate dalle maestre. Così per fare i compiti preferiva “rifugiarsi” nelle tecniche di memorizzazione classiche (leggi e ripeti, leggi e ripeti) anche se richiedevano molto tempo e impegno.
Con il passare del tempo mi sono resa conto che comunque lo studio non era un momento piacevole per carlo benchè la sua curiosità e intelligenza lo portasse a interessarsi a mille cose. Così ho deciso di seguirlo nei compiti a casa. La mia vicinanza lo ha aiutato a rilassarsi e l’ho seguito passo passo nell’organizzazione grafica della mappa soprattutto per la scelta delle parole chiave e del numero dei rami.
Superata questa prima fase di orientamento nel foglio, che da verticale era passato alla posizione orizzontale, Carlo ha cominciato ad essere più disinvolto colorando liberamente la mappa mentale. Ho notato così che nell'attribuire un colore ad un ramo esprimeva un'emozione rispetto ad un argomento e questo ne facilitava la memorizzazione.
Successivamente, dopo aver preso confidenza con il metodo, Carlo ha cominciato a esprimere le idee su quali disegni fare e io volentieri gli ho ceduto la matita...
Ogni giorno che ci dedichiamo alla sperimentazione di una nuova mappa c’è sempre maggiore soddisfazione e appena finita l'attacchiamo al muro con il mitico patafix che ci hai regalato. Finalmente vedo Carlo "liberato" dalla costrizione della sedia e del tavolo: può muoversi, saltellare per casa e ripetere la lezione guardando ogni tanto la mappa sulla parete.
Anche prima di andare a letto dà una rapida occhiata alla mappa e la mattina appena alzato i suoi occhi contemplano il "disegno parlante", come una volta lo ha definito, mentre fa tranquillamente colazione ...
Poi a scuola l'interrogazione diventa facile e Carlo tornato a casa così commenta:...sai mamma io non mi sforzo perchè nella mia mente "vedo" la mappa e quando la maestra mi fa le domande salto da un ramo all'altro...
Creare le prime mappe a "quattro mani " è stato fondamentale per avvicinare Carlo all'uso di questo potentissimo metodo di studio, ma soprattutto mi ha dato la possibilità di rinsaldare il mio rapporto affettivo con lui, dandomi il privilegio di partecipare alla sua esperienza di apprendimento.
Ogni mamma sogna l'autonomia del proprio figlio durante le ore di studio, perché non è certo piacevole esortarlo continuamente a concentrarsi, a stare seduto sulla sedia, a non distrarsi ...
Ho voluto raccontare questa storia, seguendo lo stile del tuo diario, perchè la mia esperienza di mamma_mind_mapper possa essere utile ad altre mamme che vogliono accompagnare i propri figli in questo viaggio di conoscenza radiale.
Ora Carlo con i suoi 9 e 10 in storia e geografia è il più convinto sostenitore delle mappe mentali
Ti abbraccio e vieni presto a stare un pò con noi !!!
Francesca
BRAVO CARLO !
la tua zia_mind_mapper è molto felice ;)
p.s.
i babilonesi _versione lineare

