01 novembre 2009

fare salti con il pensiero

quando si legge una mappa mentale
si può saltare da un ramo all'altro
e creare nuove connessioni
tra concetti apparentemente lontani

all'inizio ci si sente un pò disorientati
perchè si è abituati alla regolarità delle righe
sulle quali le parole sono disposte una dietro l'altra
in modo sequenziale per formare una frase, un periodo

nella mappa mentale, invece, si utilizzano
parole chiave su rami (principali o secondari)
e si segue una geometria radiale
che consente di avere una panoramica
del nostro ragionamento

questa nuova prospettiva
permette di fare salti con il pensiero
molto utili...



oggi ho ripensato a questo vantaggio
leggendo Una cultura delle idee
di nicholas negroponte

L'innovazione è inefficiente. Spesso è indisciplinata, si contraddice, è iconoclasta; e si nutre di confusione e contraddizioni. In breve essere innovativi è l’opposto di quello che quasi tutti i genitori si aspettano dai loro bambini, quasi tutti i dirigenti vogliono dalle loro aziende e i capi di stato esigono dai loro paesi. E le persone innovative sono decisamente scomode.
Eppure senza l’innovazione siamo condannati – dalla noia e dalla monotonia – alla decadenza. E allora, cos’è che genera l’innovazione e da dove vengono le nuove idee? (...)


(...) La capacità di fare salti con il pensiero è una dote comune a coloro che concepiscono per primi idee destinate al successo. Disolito questa dote si accompagna a una vasta cultura, mentalità multidisciplinare e un ampio spettro di conoscenze. Influenze familiari, modelli da imitare, viaggi e conoscenza di ambienti diversi sono elementi senza dubbio positivi, come lo sono i sistemi educativi e il modo in cui le diverse civiltà considerano la gioventù e la prospettiva futura. In quanto società, possiamo agire su alcuni di questi fattori; su altri, no. Il segreto per fare sì che questo flusso di grandi idee non si inaridisca consiste nell’accettare queste disordinate verità sull’origine delle idee e continuare a premiare l’innovazione e a lodare le tecnologie emergenti.

2 commenti:

Luigi Mengato ha detto...

Ciao Roberta,
osservazione molto importante. Un'altra caratteristica che io amo delle Mappe è anche la possibilità di "tornare indietro". A volte sviluppare troppo un ramo vuol dire infilarsi in un "vicolo cieco", oncentrarsi solo su un macroargomento. Avere la mappa che ti guida nel "tornare indietro" verso il concetto principale (come una specie di filo d'arianna) è molto importante.

Francesco ha detto...

Ciao Roberta

Il mio problema è che caoticamente già salto col pensiero quando abbozzo un discorso articolato!

In un contesto creativo non ho problemi!

Il linguaggio è ciò che vorrei organizzare diversamente con le mappe mentali, anche se appare un paradosso in base al tuo articolo.
Ma se qualcuno fa lezione con le mappe mentali sarà possibile anche per me.

Comunque ne riconosco la potenza, l'efficacia, la capacità di penetrare dove un discorso scritto normalmente non può!