11 settembre 2009

mappe mentali all'università # 10

il mind mapping continua ad entusiasmare
gli studenti che ho conosciuto quest'inverno
durante il corso di pianificazione dei media
alla facoltà di scienze della comunicazione



ecco la mappa realizzata da katia vinciguerra
e questa è la sua storia...

Buon giorno,
le scrivo per ringraziarla della "trasfusione di creatività e metodo"
che mi ha donato attraverso i suoi interventi alle lezioni del Prof.
Stancati di qualche mese fa alla Sapienza.

Quest'estate ho partecipato all'organizzazione di un grande evento in occasione dei Mondiali di Nuoto. Dopo le prime riunioni, mi sono ritrovata con mille fogli di appunti, la maggior parte dei quali riprendevano e modificavano cose già dette in incontri precedenti ma difficili da ricollegare attraverso il metodo di scrittura lineare.

E allora.....ho ripensato a lei e una sera li ho raccolti tutti all'interno di una mappa mentale (che trova in allegato), la stessa che ho poi portato nelle riunioni successive e alla quale di volta in volta ho aggiunto ramificazioni, evidenziando invece rami con azioni già effettuate.

In questo modo avevo sempre tutta la situazione sotto controllo e alla domanda "E' stato fatto ......?", un'occhiata alla mappa e la mia risposta era immediata.

Da allora ho seguitato a disegnare mappe mentali in qualsiasi riunione mi trovi, sempre davanti ai volti sconcertati di persone che pensano che stia facendo disegnini per non distrarmi (forse l'unico inconveniente delle mappe mentali, quello di giustificarsi su cosa si stia facendo!).

A quel punto, dovendo sostenere l'esame di pianificazione media a settembre, ho pensato di continuare ad esercitarmi e ho trasformato tutte le migliaia di pagine dei miei riassunti in forma radiale. Chissà se anche nello studio questa formula di scrittuta mi risulterà efficace come nel lavoro. La terrò aggiornata!

Di una cosa sono certa però, questo metodo di scrittura permette di avere visivamente la situazione sotto controllo in contesti in continuo divenire, come l'organizzazione di un evento e fa riaffiorare la creatività di quando si è bambini.

Cordiali saluti e grazie ancora!
Katia Vinciguerra


grazie katia per aver voluto condividere
la tua esperienza di apprendimento
con i lettori del mio blog

la tua mappa è molto ben strutturata
hai correttamente sviluppato i rami
quelli principali per le macro categorie
(chi. come, cosa, quando, dove...)
mentre quelli secondari li hai utilizzati
per scendere nei particolari

trovo interessante quando dici che
l'unico inconveniente delle mappe mentali
è che le persone ti guardano "sconcertate"
e tu ti devi "giustificare"

è buffo che in tempi come questi
in cui tutti parlano di creatività e innovazione
quando si fa qualcosa di diverso
si è guardati con "sospetto"

forse invece di guardarti straniti
avrebbero dovuto domandarti incuriositi
che cos'è, me lo spieghi ?

solo se siamo aperti e disponibili
a ciò che non conosciamo,
solo se ci facciamo giudare dalla curiosità
e dalla voglia di fare le cose in modo nuovo
possiamo sperare in un futuro migliore!

brava katia :)

2 commenti:

Francesco ha detto...

Per il mio corso di chimica che inizio a marzo, vorrei tentare anch'io l'utilizzo delle mappe mentali almeno per qualche lezione. Qualcuno l'ha usate, per quel che so io, alle high school in Inghilterra.
ho da poco preso il programma di Mind Mapping di Tony Buzan, di cui avevo letto il suo libro qualche mese fa.
Diciamo che sono come quelle tante cose che se non provi di persona non saprai mai che risultati avrai.
La lettura è convincente ma se rimane in testa rimane energia potenziale che fa casino.
Bisogna passare alla fase pratica per renderla energia in movimento.

roberta buzzacchino ha detto...

ciao francesco

sono d'accordo con te, la pratica è fondamentale!

tempo fa ho scritto questo post dedicato alle mappe mentali e chimica

se vuoi ti posso mettere in contatto con il prof. farinola che ti può dare qualche delucidazione

a presto
r