girare il foglio da verticale ad orizzontale, passare dalla scrittura lineare a quella radiale, usare tutti i colori, liberare la creatività e essere innovativi!
questa realtà è portatrice di molti cambiamenti come è testimoniato, ad esempio, dal settimanale Io Donna che dopo 14 anni cambia veste e offre ai lettori un nuovo percorso così presentato dal direttore Diamante D’Alessio
Quando Elisa, la ragazza della nostra copertina, aveva un mese veniva stampato il primo numero di IO donna. In Italia c’erano la lira e l’inflazione. L’economia americana se la passava bene. Della Cina si parlava pochissimo. Clinton ed Elstin governavano (sembra una vita fa, no?), i cellulari pesavano tre etti e servivano solo a telefonare, internet era ai primi vagiti, la moda minimalista aveva cancellato il colore, le Spice Girls erano già ovunque.
La velocità con cui abbiamo cambiato gusti, sogni aspettative, modi di vivere e di pensare è stata impressionante. Sono stati 14 anni di rivoluzione, mentale soprattutto, a cui le donne hanno contribuito in modo sostanziale(…)
ovviamente leggendo questa pagina la mia attenzione è stata attratta dal modo in cui la redazione rappresentato il nuovo percorso di lettura legato ai sensi: guardo, ascolto, assaporo, cambio, scopro, scelgo
(…) La struttura non è tradizionale, l’impaginazione cambia, è diverso il modo in cui il lettore viene guidato per mano tra i nostri servizi (…)
Al centro c’è l'"io", che è la personalità della lettrice, non è l’io della redazione. Noi lo decliniamo in tutte le sue manifestazioni (continua…)
dopo aver letto la tentazione è stata troppo forte ho presto carta, colori e…
mi trovo perfettamente a mio agio in questa dimensione d’altra parte già nel 2006 mi sono vista “radiale”
per la serie "le mille applicazioni del mind mapping" oggi ti mando una mappa...musicale!
Sono in partenza per Milano, dove il fratello del mio ragazzo prenderà parte a un concerto dell'Orchestra Sinfonica G. Verdi di Milano. Verrà eseguita l'opera Turangalila di Olivier Messiaen, un compositore moderno scomparso nel 1992. E' veramente un evento che in Italia si tenga un concerto simile, e non potevo perderlo.
Prima di partire ho cercato in rete notizie sulla vita e opere del compositore e, dato che non mi piacciono (più) i muri di parole, ho trasformato la pagina di Wikipedia dedicata a Oliver Messiaen in una mappa mentale!
In valigia ho messo anche fogli e colori, chissà che non vengano fuori altre mappe nel frattempo.
A presto
trovo che Alessia abbia applicato il mind mapping in modo molto interessante e intelligente
quante volte ci capita di leggere in rete e stampare pagine e pagine che si accumulano nel cassetto della nostra scrivania
alessia ci ha dimostrato che forse è più utile “appropriarci” della conoscenza e renderla “personale” per questo non ha messo in valigia le pagine di wikipedia ma la sua personale, unica, inimitabile mappa mentale che raccoglie tutto ciò che in quel momento per lei era significativo
sono sicura che tra qualche mese rivedendo la mappa alessia proverà ancora emozioni, sensazioni, “visioni” e sarà di nuovo pronta per continuare il suo viaggio radiale
La distanza più breve tra due punti, ci insegnavano a scuola, è una linea retta. Ma non è necessariamente la migliore.
Il modo più diretto per arrivare al successo spesso non è diritto: è un percorso fatto di errori e casualità, di esperienza accumulata, di tentativi a zig-zag.
Insomma, la via che porta alla realizzazione di noi stessi rifugge dalle scorciatoie e dall' istinto: è obliqua, come il lento formarsi della conoscenza.
Ognuno di noi possiede una geografia interiore che consente di intraprendere uno strano viaggio: percepire, attraverso il sentimento, il mondo fisico e architettonico in cui viviamo.
Il “grande viaggio” inizia quando lo sguardo dell’autrice si posa per la prima volta sulla Carte de Tendre, una “mappa del sentimento” realizzata nel 1654 da Madeleine de Scudéry per corredare il romanzo Clélie.
Disegnata da uno dei personaggi femminili, la mappa, ricca di simboli, indica la via che porta alla tenerezza: seguendo un tracciato cartografico tutto personale, aiuta a riconoscere e ritracciare i percorsi dell’anima all’interno dello spazio e attraverso le immagini. Per scoprire gli altri mondi, gli infiniti intrecci e le penetrazioni di culture che creano la nostra realtà interna ed esterna.
Si tratta di una “psicogeografia personale e tuttavia sociale”. In questo grande libro-atlante, tutto viene letto secondo la chiave dell’emozione e del movimento. Così il cinema viene indicato come l’arte che può raccontare ed esplorare la storia culturale delle arti visive e spaziali. Proprio quest’arte, che è spostamento, rappresenta una nuova mappa per rincontrare e riconoscere l’architettura, le diverse arti visive e spaziali, l’arte del viaggio come attraversamento e sosta.
Qual è dunque la tesi di Giuliana Bruno? Esiste uno spazio altro, personale, fatto di memoria, emozioni, inconscio. (...)
"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi". Voltaire
rappresentare graficamente il pensiero con un linguaggio verbale e visuale permette di sviluppare un pensiero nuovo e aperto a comprendere il mondo che cambia sempre più velocemente
«Quest'opera colma una volta per tutte l'intollerabile fossato tra spazio, filosofia e continenti. Da tanto aspettavamo qualcosa di simile. L'autore, con perfetto understatement, definisce il suo un semplice progetto-pilota. Per cultura e spirito di ricerca, esso diverrà invece ben presto qualcosa di imprescindibile, l'Atlante per antonomasia delle scienze dello spirito».
Hans Volkmar Findeisen, Die Zeit
(...) Un'originalità legata in primo luogo all'approccio innovativo con cui l'opera si accosta alla filosofia, disciplina tradizionalmente studiata sulla base di criteri cronologici che ne trascurano la dimensione spaziale. Holenstein propone un atlante che della filosofia studia innanzitutto i luoghi di origine e sviluppo, fornendone, con l'ausilio delle carte, una rappresentazione visiva. Ne nasce un atlante che sfata uno stereotipo, la concezione eurocentrica della filosofia, la cui origine viene ricondotta quasi esclusivamente alla Grecia. Dall'Atlante di Holenstein emerge invece una visione policentrica, che si allarga al continente asiatico come all'Africa e alle Americhe.(...)
(...) Questo atlante non è un'opera enciclopedica. Intende rendere visualmente consapevoli di quanto sia urgente scrivere la storia della filosofia tenendo conto non solo della cronologia, ma anche dello spazio geografico(...)
"Nulla affina e forma la ragione addestrata più della geografia" Immanuel Kant
la mappa mentale aiuta a trovare l'armonia tra il linguaggio verbale e quello visuale
un esempio di come le immagini, i codici, i simboli siano importanti per comunicare in modo efficace l'ho trovato leggendo Limes rivista italiana di geopolitica ed in particolare la rubrica Ricamando il mondo Uno spazio riservato alla creatività. Come nascono le carte e le copertine di Limes curata da Laura Canali designer-cartografa e illustratrice
infine il messaggio di laura canale (...) Sarebbe molto bello e utile se molte persone imparassero, carta e matita alla mano, a disegnare anche in modo semplice, quello che succede nel mondo. Il nostro interesse per gli altri paesi cambierebbe enormemente.(...)
le mappe mentali sono molto utili per ampliare il nostro lessico perchè su un ramo va scritta una sola parola chiave che deve essere scelta con molta attenzione
per fare un pò di esercizio con le parole prova ad utilizzare la mappa semantica proposta dal sole24ore sul tema del denaro
Ventiquattro Magazine ha estrapolato alcune espressioni legate alla sfera del denaro, su cui si concentra il dibattito pubblico: a sinistra ciò che fa paura, a destra ciò che suscita speranza e fiducia, in centro i termini più controversi. Modifica questa mappa
dal 2004 studio e applico il metodo delle mappe mentali e uno dei motivi per cui questo metodo mi affascina è perchè mi ha permesso di essere più consapevole delle mie naturali capacità cognitive
spesso ho dedicato dei post alle scoperte che la scienza sta compiendo negli ultimi anni e oggi vi segnalo un importante evento
La Settimana del Cervello15-21 marzo 2010 è una ricorrenza annuale dedicata a sollecitare la pubblica consapevolezza nei confronti della ricerca sul cervello. Ideata dalla Dana Alliance for Brain Initiatives e coordinata dalla International Brain Research Organization, la settimana del cervello è il frutto di un enorme coordinamento internazionale. Ogni marzo, centinaia di manifestazioni in tutto il mondo portano i risultati più interessanti della ricerca scientifica a conoscenza del grosso pubblico.
tra i tanti seminari che si svolgeranno a roma ne segnalo due
Lunedì 15 marzo - ore 9.00 Dipartimento di Psicologia " Sapienza" Unversità di Roma Via dei Marsi 78 - Roma Neurosocietà
Le ricerche sul cervello nelle ultime due decadi hanno affrontato temi considerati non-affrontabili con la logica della ricerca scientifica. Discipline legate alle scienze e persino alle arti hanno indossato il prefisso neuro al punto che si è sentito e letto di Neuroeconomia, Neuroetica, Neuroestetica. Per alcuni si è trattato di operazioni inappropriate o addirittura mistificatorie. Per altri ha rappresentato solo uno dei tanti tentativi di unificare il sapere.
Comunque la si pensi nello specifico, è indubbio che il cervello, sia come soggetto che come oggetto, è di volta in volta ospite d’onore o convitato di pietra in qualunque dibattito che riguardi la persona e la società contemporanea. A questa tematica è dedicata la giornata odierna nella quale, punti di vista diversi verranno offerti ai partecipanti. Nello spirito della settimana mondiale della divulgazione degli studi sul cervello, la giornata è pensata per tutti, poichè tutti probabilmente vivono in una società cerebrale. Anche quando non ne sono pienamente consapevoli.
La neuroeducazione è una nuova frontiera delle neuroscienze che studia i processi di apprendimento e la loro modulazione con valenza applicativa in ambito educativo. Le ricerche in questo campo, oggetto di recenti dibattiti comparsi su riviste internazionali quali Nature e Science, si stanno sviluppando attraverso reti collaborative internazionali che operano a vari livelli dal biofisiopatologico allo psico-cognitivo-pedagogico. Maria Luisa Eboli, docente di Patologia generale presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica di Roma, un’esperienza di ricerca nel campo delle neuroscienze molecolari e della pedagogia medica, si interessa di neuroeducazione ed in particolare studia i meccanismi biologici che mediano gli effetti dell’educazione sulla salute a livello del singolo individuo; sua è l’ipotesi di una relazione diretta tra apprendimento scolastico nel bambino-adolescente, aumento di plasticità sinaptica a livello dei circuiti cerebrali di memoria, e modulazione positiva dell’asse dello stress (“Studiare fa bene alla salute”!).
Nel Seminario del 20 marzo 2010 che si terrà presso il Liceo Classico Statale “Torquato Tasso” di Roma, sponsorizzato dalla Dana Alliance for Brain Initiatives in occasione della Settimana del Cervello (Brain Awareness Week) la docente affronterà con una prospettiva integrata di pedagogia-neuroscienze-medicina due temi emergenti nella Scuola del Terzo Millennio: uno relativo all’identikit cognitivo-emozionale e trend di salute della generazione dei “Digitali nativi”; l’altro relativo alla necessità di sviluppare nuovi modelli di apprendimento-insegnamento che coinvolgano attivamente gli studenti dell’era digitale e che siano finalizzati al miglioramento della relazione ed efficacia didattica.
dall'11 al 21 marzo si svolgerà a bologna la manifestazione La Scienza in Piazza Arte e Scienza insieme per vedere di più e capire di più, oltre le apparenze: é questo il leit motiv della quinta edizione de La Scienza in Piazza che torna nel centro di Bologna per coinvolgere il pubblico con oltre un centinaio di eventi, tra mostre, exhibit, incontri, spettacoli e laboratori.
tra i tanti appuntamenti segnalo la mostra Accendi il cervello curata da Experimenta Torino
Una grande mostra che ha per tema l’oggetto più complesso e affascinante che la scienza abbia mai affrontato, il cervello. L’allestimento propone una serie di applicazioni interattive didattico scientifiche di facile fruizione e di semplice contenuto. Telaio incatenato, corteccia la marionetta, accendi il cervello, sonno sogno, viaggio nell’udito, test per conoscerti, sono le aree del percorso in cui diversi exhibit ed applicativi aiuteranno a rispondere ad una serie di quesiti curiosi, scoprendo così, intuitivamente e attraverso il gioco, le leggi del comportamento umano che regolano la trasmissione di messaggi al e dal cervello.
un breve video della mostra realizzata nel 2008 al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino
alessia bellezza, studentessa della facoltà di scienze della comunicazione della sapienza, continua ad applicare le mappe mentali per studiare con piacere e soddisfazione Ciao Roberta,
pochi giorni fa ho sostenuto l'esame di business english e per la parte orale ho preparato anche una presentazione di 15 minuti su un articolo a mia scelta. Considerato che, negli ultimi tempi, il mind mapping mi sta interessando sempre più ho utilizzato questo articolo Why Mind Mapping Works - The Proof Is Here!
Dopo averlo letto ho preparato non solo una sintesi lineare
ma anche una sintesi radiale per avere sotto controllo il percorso logico da seguire ed essere più rilassata e sicura durante l'esposizione orale
L'esame è andato bene, la professoressa ha apprezzato la scelta di un argomento su quale avevo fatto riflessioni personali e mi ha fatto molte domande sul metodo... in english, of course!
è on line il nuovo sito di tony buzan ThinkBuzan was created in January 2010, significantly and excitedly marking the beginning of a new year, a new decade, a new era for the Buzan brand.
This saw the merging of the Buzan Organisation and Buzan Online, united by sharing the same message and goal: to bring Mind Mapping to a larger audience and improve global mental literacy(...)
nel sito troverete molte informazioni e in partcolare l'annuncio del tour che a maggio buzan farà negli USA
in questa occasione presenterà il ThinkBuzan Sistem che riguarda Creativity
Productivity
Decision Making
Rapid Reading and Recall Strategic Thinking Goal Setting
chissà quanto tempo dovrò aspettare per vederlo arrivare in italia... ;)
oggi vi racconto una storia che parla dell'energia delle persone che si mettono in gioco e alimentano con la loro passione un processo creativo per dare vita a idee nuove e utili
******* marzo 2009
questa storia inizia alla facoltà di scienze della comunicazione dove il 7 marzo svolgo una lezione sul metodo delle mappe mentali nell'ambito della cattedra "pianificazione dei media nelle strategie d'impresa" del prof. marco stancati
tra gli studenti c'è katia che ascolta attentamente e comincia ad immaginare come e quando sperimentare il metodo per studiare e lavorare
******* settembre 2009
katia mi scrive per raccontarmi i suoi esperimenti e mostrarmi la sua prima mappa mentale
il corso prevede, oltre ad una parte teorica, un'attività di tipo laboratoriale: gli studenti, inseriti in gruppi di lavoro, devono sviluppare un progetto di identità visiva scegliendo uno dei quindici master che la facoltà di scienze della comunicazione offre come formazione post-lauream
l'occasione per applicare le mappe mentali è proprio quella giusta anche perchè l'obiettivo del corso è quello di sviluppare le capacità di comprensione e gestione dei progetti di identità, in merito a: * dinamiche di analisi * pensiero strategico * sviluppo progettuale
così katia, incoraggiata dal prof. salierno, propone ai suoi colleghi di utilizzare le mappe mentali e mi chiede di seguirli in qualità di mind mapper nelle diverse fasi del project work
******* 8 gennaio 2010
all'inizio gli studenti hanno un pò di perplessità: sono abituati a utilizzare word e powerpoint come strumenti di lavoro e cambiare richiede energia, apertura mentale, voglia di mettersi in gioco per vedere le cose da un punto di vista diverso
ma c'è un motivo importante che li spinge a scegliere le mappe mentali come metodo di lavoro: il processo di identità visiva che devono sviluppare è quello relativo al Master People strategy
Un Master in comunicazione organizzativa e gestione delle risorse umane che nasce dalla convinzione che la formazione del professionista nella gestione e direzione del personale debba essere policroma e proficuamente contaminata da esperienze differenziate che aiutino a superare visioni settoriali (...)
la didattica del master si caratterizza per: * apprendimento collaborativo > mappe concettuali e role play * innovazione > e-learnig * intereattività > web 2.0 * stage > aziende pubbliche e private
gli studenti si rendono conto che rappresentando graficamente il pensiero con parole, immagini e colori riescono a collaborare con più efficacia ed entrano in sintonia con i valori, la mission, la vision del master di cui stanno costruendo l'identità visiva
e così antonella, blanca, ilaria, maria, katia, riccardo, valentina, simona e valentina iniziano il progetto con entusiasmo e fiducia
gli appunti lineari cominciano a fondersi con quelli radiali
la scrivania diventa un luogo comune dove penne colorate aiutano a dare forma a ragionamenti, proposte da condividere
a un certo punto la scrivania non basta più e sulla lavagna lasciano un segno che sentono caratterizzare il loro gruppo: sono mappers@work
tutti si sentono soddisfatti e la giornata merita una foto ricordo
******* 12 gennaio 2010
la settimana successiva partecipo ad un loro incontro
mi mostrano i loro lavori ragioniamo insieme su come procedere e sviluppare nuove mappe seguendo le linee guida indicate dai professori
la cosa che più mi colpisce è che scelgono di realizzare le mappe mentali a mano perchè, come loro stessi mi dicono, ...nella fase inziale di un progetto gli strumenti digitali, come powerpoint o word, non aiutano a ragionare, condividere le idee creare qualcosa di nuovo...
******* 20 gennaio 2010
giorni dopo ci rivediamo al mio studio per approfondire le regole del mind mapping e capire come le mappe possono essere utili in ogni fase del processo creativo: preparazione, incubazione, intuizione, verifica
******* 24 gennaio 2010
i giorni passano e incontro dopo incontro gli studenti organizzano in forma radiale le loro intuizioni, idee, ragionamenti...
sintetizzano le fasi del project work (analisi, strategia, progetto e risultato) seguendo le linee guida fornite dai professori
analizzano il master people strategy
esaminano i competitors
preparano le domande per intervistare i pubblici di riferimento (interni ed esterni) e sintetizzano le risposte individuando le parole chiave più significative
alla fine, con tutti i dati alla mano, preparano la strategia che sottopongo alla verifica del professore che evidenzia i punti su cui continuare a lavorare per migliorare il progetto
****** 24 febbraio 2010
sono trascorsi circa 2 mesi, gli studenti hanno lavorato con tenacia e passione e hanno dato vita a un vero gruppo di lavoro
arriva il tanto atteso giorno dell'esame e scelgono d'inziare con una citazione che ben rappresenta lo spirito con il quale hanno lavorato insieme
per presentare il progetto utilizzano sia le slide di powerpoint che le mappe mentali per facilitare l'esposizione a più voci
le mappe servono a mettere in evidenza il percorso logico seguito:
1^ fase_analisi
2^ fase_strategia
3^ fase_progetto
le slide, invece, sono utili per illustrare nel dettaglio tutti gli elementi del progetto come ad esempio la proposta di tagline "Made in people"
alla fine dell'esame tutti sono promossi con un bel 30 e gli studenti hanno voluto ricordare quest'esperienza di apprendimento collaborativo con un video realizzato sulle note di people have the power di patti smith
un grazie ai protagonisti di questa storia
i professori: Marco Stancati, Antonio Romano, Eduardo Salierno che hanno stimolato gli studenti a sperimentare e lasciare spazio alla creatività
gli studenti: Antonella Lenoci, Blanca Isabel Romera Luzon, Ilaria Corvino, Katia Vinciguerra, Maria Sacco, Riccardo Florio, Simona Parisi, Valentina Amendola, Valentina Sergola che con la loro voglia d'imparare hanno trasformato la teoria in pratica