06 giugno 2008

storie di mind mappers - alberto scocco -

da quando ho cominciato a scrivere questo blog
ho cercato di parlare del mindmapping
non solo attraverso la teoria
ma anche con le storie delle persone
che l'applicano concretamente

dopo le storie di philippe boukobza,
alberto martinez e paul foreman
ecco quella di alberto scocco

conosco alberto dal 2004
cioè da quando il mio pensiero
è ritornato ad essere "radiale" ;)

con il tempo siamo diventati amici
e grazie al confronto reciproco
ho trasformato la teoria in pratica

oggi ho il piacere di intervistarlo
per farlo conoscere anche a voi

Ciao alberto, parlaci un pò di te

Sono un consulente di organizzazione e formatore.
Dopo essermi laureato in Ingegneria elettronica con una tesi sulla qualità del software, la mia attività professionale è iniziata come customizzatore in ambiente SAP. In questo contesto mi sono confrontato con la complessità dei progetti di cambiamento aziendale di tipo "technology driven" ed ho compreso l'importanza di un diverso approccio al problema della riorganizzazione, capace di dare un senso al lavoro oltre che strumenti tecnici.
Forse anche per questo nel 1999 ho abbandonato SAP, mi sono dedicato all'attività accademica ed ho costituito con due colleghi una mia società: Scatole Pensanti.
Di recente ho ripreso la libera professione, stabilendo collaborazioni con partner di spicco della consulenza e della formazione a livello nazionale.


Quando e perchè hai cominciato a interessarti al mindmapping ?
Ricordo che nel corso dei miei studi ho sempre utilizzato rappresentazioni grafiche per sintetizzare i concetti. Quegli schemi avevano una duplice valenza: da una parte mi aiutavano a ripassare, dall'altra erano argomento di confronto con alcuni compagni di studio.
L'exploit forse c'è stato in occasione della presentazione della mia tesi: senza saperlo realizzai una mappa gerarchico-associativa da "navigare con Powerpoint" per aiutarmi nell'esposizione e… il mio professore ne fu entusiasmato.
Successivamente sono entrato in contatto con altri formalismi, come i diagrammi UML e le mappe concettuali. Nella maggior parte dei casi li utilizzavo per descrivere e sintetizzare in chiave cognitiva, non per sviluppare creativamente.
Il salto di qualità l'ho avuto conoscendo il mindmapping di Buzan, che mi ha fornito spunti sul versante creativo del mapping.


In quali contesti lo utilizzi ?
Uso le mappe in modo così intensivo da trovare difficile una indicazione precisa e sintetica. Le uso ad esempio nell'analisi di problemi, nella condivisione di obiettivi e nella ricerca di soluzioni; nella definizione di progetti e di piani di azione; nella rappresentazione di esperienze e nel trasferimento di conoscenze; nella collaborazione all'interno di gruppi di lavoro, nella comunicazione e nel coordinamento; nell'analisi di processo e nella riorganizzazione; nella rielaborazione di vissuti personali, nell'auto-analisi e nello studio.
D'altra parte si tratta solo di esempi e... potrei dire che, essendo le mappe degli strumenti per sviluppare e rappresentare il pensiero, le utilizzo in ogni occasione in cui il pensiero può essere impiegato.



Quali benefici ne trai?

Le mappe sono uno strumento di pensiero formidabile, specie laddove le idee ancora devono prendere una forma oppure devono essere ristrutturate.
Le mappe aiutano a coniugare la sfera creativa con quella operativa, il lavoro individuale con quello di gruppo, la matrice artistica con quella cognitiva.
Anche per questo ho fatto delle mappe il mio principale strumento di lavoro.



Parlaci del forum Le mappe del pensiero

Dopo aver creato il mio profilo su neurona.it sono stato contattato da diversi utenti interessati al tema delle mappe.
Da questo è nata l'idea di costituire una comm: un ambiente nel quale conoscersi, scambiare opinioni ed esperienze. Il numero dei partecipanti è in costante crescita, segno che l'interesse alle mappe è sentito e diffuso all'interno di Xing.



Da pochi giorni è stato pubblicato il tuo libro Costruire mappe per rappresentare e organizzare il proprio pensiero, vuoi darci qualche anticipazione?

Posso dire che il libro è articolato in due parti.
La prima tratta i temi della percezione, della memorizzazione e dei processi di sviluppo del pensiero. La seconda descrive diversi tipi di mappe: le mappe mentali, le mappe concettuali e le solution map.
Per ciascuna di esse ho fornito alcuni esempi d'uso, indicando alcune varianti e modalità realizzative. Aggiungerei che il leitmotif di questo lavoro non è la mappa in quanto tale, ma il mapping, ovvero il processo di realizzazione delle mappe.


ringrazio alberto per aver condiviso con noi
la sua storia di mind mappers
che può essere letta anche nella versione originale
e cioè in forma radiale!



colgo l'occasione di questa solution map
per arricchire la riflessione sul mind mapping
quali aspetti della versione radiale trovate più interessanti?

io e alberto attendiamo le vostre osservazioni
e vi aspettiamo nel forum le mappe del pensiero
dove ci sono altri 83 mind mappers da conoscere!!



;)

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