14 febbraio 2021

I’m large, I contain moltitudes

Così cantava il poeta americano Walt Whitman

e le sue parole oggi mi hanno guidato 

in un percorso di riflessione e di crescita 

che voglio condividere con voi

 

I primi mesi dell’anno per me sono sempre molto impegnativi

perché, mentre porto a conclusione alcuni progetti, 

altri mi vengono assegnati come obiettivi per il nuovo anno

 

Oggi ho voluto dedicare del tempo 

per fare il punto della situazione:

recuperare energie e lucidità,

capire a che punto sono 

e quali sono i prossimi passi da compiere

 

E allora, quale occasione migliore 

per fare tutto questo con Designer in Gioco !

 

Così ho preso un bel foglio A3 

matita, gomma, pennarelli colorati

e la voglia di “guardare dall’alto” il mio lavoro

utilizzando il metodo del mind mapping




Per iniziare ho piegato il foglio in quattro parti

poi l’ho ripiegato a metà in modo da ottenere 8 spicchi

e poter così gestire facilmente lo spazio

 

Sono partita dal centro disegnando me stessa 

dentro una carta da gioco ;-)

 

Utilizzando il primo quadrante a destra 

ho tracciato un ramo di primo livello

e ho scritto l’argomento del primo progetto

che mi è venuto in mente 

e, procedendo in senso orario, ho proseguito

 

In questa prima fase non ho seguito un criterio specifico

ho lasciato che la mia mente fosse libera di spaziare

per entrare in un flow generativo e individuare 

i progetti su cui sto lavorando di più in questo momento





















Dopo averli scritti li ho “osservati dall’alto” 

e, utilizzando i pennarelli, li ho distinti 

in 2 macro categorie:

in blù i percorsi formativi 

in rosso i progetti sviluppo risorse umane




















Poi ho preso la scatola di Designer in Gioco

ho aperto il flyer dove sono riportate 

le fasi del design thinking

e ho associato ad ogni fase un colore
























Quindi mi sono focalizzata su ogni singolo progetto

e, pensando alle ultime settimane, mi sono chiesta:

  • -       In quale fase mi trovo?
  • -       Quali sono le attività che sto svolgendo?
  • -       Sto lavorando da sola o con un* collega?, 
  • -       Oppure faccio parte di un team interfunzionale?
  • -       Quali out-put ho realizzato?
  • -       Sono soddisfatta del mio lavoro?
  • -       Cosa mi piacerebbe realizzare? 
  • -       Perché non l’ho ancora fatto?

 

Questo momento di auto osservazione 

è stato molto importante perché durante la settimana 

passo da un progetto all’altro in modo frenetico, 

rincorrendo il tempo che non è mai abbastanza

nella corsa del fare, fare, fare… 

 

A volte la velocità mi fa perdere la visione d’insieme 

e mi potrebbe portare a non realizzare l’obiettivo 

che mi è stato assegnato nei tempi programmati

 

Come step successivo ho poi indicato per ogni progetto

una fase del desing thinking e il mestiere collegato ad esso

che più mi rappresenta in questo momento





















Facendo questo lavoro ho fatto chiarezza 

su diversi aspetti che non avevo preso in considerazione

e che mi permettono ora di trovare 

un filo rosso che unisce il tutto

 

Per esempio, mi sono resa conto che

il percorso formativo più complesso 

ora è quello sull’empowerment 

destinato a circa 4.000 colleghi del middle management

che sto realizzando insieme a due colleghe formatrici

con il coordinamento di un dirigente

 

Per la prima fase del percorso, che si sta per concludere,

ho scelto li mestiere della vetrinista perché recentemente

ho collaborato a scrivere un articolo 

per la newsletter interna per raccontare e valorizzare

le metodologie didattiche innovative 

che abbiamo messo in campo

grazie all’utilizzo di piattaforme di collaborazione 

 

Invece, per la seconda fase che è in corso di progettazione,

il mestiere che ho scelto è quello dell’autrice di guide

perché mi dovrò mettere in ascolto dei colleghi

per comprendere i loro bisogni attuali

e ri-progettare il percorso formativo 

anche alla luce delle modifiche organizzative

che nel frattempo sono intervenute 

 

Il mestiere dell’autrice di guide mi ha fatto riflettere 

su una competenza molto importante 

che dovrò mettere in campo: saper fare le interviste

perché, come mi ricorda Cristina Lavazza,

intervistare è un’arte che si può imparare 

anche partendo dagli errori!


Nei prossimi giorni continuerò ad esplorare gli altri mestieri 

che ho indicato nella mia mappa di orientamento,

e farò tesoro dei super-poteri che ogni mestiere porta con sé

che mi aiuteranno nel lavoro quotidiano!





















A questo punto però mi chiedo:

cosa accadrebbe se condividessi 

questa mappa con i miei colleghi?

quali dinamiche si potrebbero innescare?

 

Forse potrebbero nascere cose interessanti perché,

come scrive Cristina Lavazza, 

l’experience designer del nostro DiG,

Designer in Gioco nasce per aiutare 

le persone e le organizzazioni a identificare 

e coltivare valori e capacità di persone e team

 

D’altra parte le organizzazioni complesse 

si fondono sul contributo non solo del singolo 

ma, soprattutto oggi, anche di team interfunzionali 

 

Ma, come scrive Luisa Carrada, 

la copywriter del nostro DiG, 

ogni gruppo è fatto di tanti individui, 

e più sono ricchi di diversità più il gruppo funziona, 

a patto di conoscersi molto, ma molto bene.

 

E allora chissà, forse un giorno tutto questo 

potrebbe accadere nell’azienda in cui lavoro… ;-)

 


*** 

 


P.S.

Se vuoi navigare la mia mappa

puoi scaricare la sua versione digitale














Cliccando su ogni carta potrai a scoprire 

il mestiere che ho scelto :-)