30 luglio 2012

mappe mentali e chimica moderna

prima di salutarci per le vacanze
una nuova storia di mind mapper...

Cara Roberta,
come promesso ti racconto come è andata la mia lezione all’ISOPHOS e come è stata utile la mappa mentale che abbiamo realizzato insieme. 
















L’ISPOHOS è una bellissima scuola estiva per dottorandi e giovani ricercatori di diversa estrazione scientifica (ingegneri, chimici, fisici) che vogliono affacciarsi al campo del fotovoltaico di nuova generazione (fotovoltaico organico e ibrido) e che si tiene ogni anno all’Isola di Ventotene organizzata dal gruppo del CHOSE dell’Università di Roma Tor Vergata. 


E’ questo un settore fortemente interdisciplinare, in cui conoscenze di chimica, fisica ed ingegneria si sono fuse per inventare nuovi materiali/dispositivi e per realizzare delle celle solari con delle caratteristiche molto innovative. A chi vuole entrare in questo settore si chiede di essere capace di "assorbire" alcune conoscenze che sono anche estranee al proprio background culturale di provenienza. 


Ed eccoci al punto. Io ho svolto una lezione di chimica sintetica (una disciplina assai ostica e che usa un linguaggio a volte un po’ criptico) ad una audience molto interessata ma in parte a digiuno di queste conoscenze perché proveniente da corsi di studio dove questa materia non viene proprio sfiorata. 


Come dare un “flavour” di questa materia complicatissima, senza essere incomprensibile ma volendo lasciare almeno una intelaiatura concettuale?


Ecco qui l’utilità della mappa mentale che ho realizzato con il tuo aiuto. 


Dopo aver presentato in maniera molto semplice gli approcci concettuali con cui i chimici sintetici costruiscono molecole complicate mettendo insieme molecole più piccole attraverso la costruzione di nuovi legami (ho usato anche i modelli molecolari per aiutarmi), ho elencato una serie di reazioni chimiche con i loro nomi. 


Qui c’era il rischio che gli studenti si perdessero, tentando di seguire nel dettaglio il file concettuale generale. E per evitare che ciò accadesse, la mappa mentale mi ha offerto uno strumento di enorme efficacia mostrando il flusso concettuale dal generale (il concept della creazione dei legami ) al particolare (la specifica reazione chimica che si usa per fare questo) e viceversa. 















Con questa mappa mentale gli studenti hanno potuto ricollegare i concetti che ho presentato durante la lezione e, quando in futuro sentiranno parlare della reazione di Suzuki, non si chiederanno stupiti di che strana astruseria si tratta, ma sapranno ricondurlo ad un concetto generale. 


Per confermare la grande utilità ed efficacia che hanno per me le mappe mentali come strumento per dare una sinossi efficace di una lezione o di un intervento ad una conferenza di chimica, specie quando desidero rafforzare un concetto che ho presentato anche accompagnandolo con delle immagini, ti allego qui altre due mappe mentali. 


La prima l’ho presentata al Congresso Interdivisonale di Chimica Organometallica (Co.G.I.C.O.) che si è tenuto a Padova lo scorso giugno. 


Ho fatto questa relazione nel bellissimo Palazzo della Ragione e quindi la mappa mentale che avevo realizzato per questo evento l’ho proiettata nel "Salone", la sala pensile più grande del mondo.

















La prima mappa mentale nel Palazzo della Ragione… non ti pare una coincidenza significativa? :) 


Infine, ti allego una mappa mentale riepilogativa che ho presentato ad una lezione fatta per un bellissimo congresso Surpamolecular Chemistry@PoliMI: Where Nano Meets Biology che si è svolto al Politecnico di Milano.













Ecco qui… come vedi le mappe mentali sono un potente strumento di trasmissione di concetti anche in chimica moderna.


Grazie Roberta e... alla prossima mappa!

dall'albero alla rete

segnalo un bellissimo RSA Animate in cui manuel lima spiega
che, per comprendere la complessità del mondo che viviamo,
non è più sufficiente lo schema ad albero con la sua struttura
gerarchica, simmetrica, ordinata e semplice

oggi il paradigma è quello della rete con le sue connessioni!
lima infatti parla del passaggio "tree life > web life" (time 8:21)
facendo anche riferimento all'analogia con il cervello e la sua rete neurale




(...) Networks are really becoming a cultural meme in their own right. We could even argue, is this the birth of a new movement, is this the birth of ‘networkism’? (...)


da non perdere anche le slides The Power of Networks: 
Mapping an increasingly complex world from Manuel Lima



infine l'articolo di giorgio fontana
Te lo spiego con un'infografica
che parla del lavoro di manuel lima
e della sua passione per l'estetica delle reti

e per rimanere in tema ecco qui
l'articolo in versione lineare...

... e radiale !
















:)

28 luglio 2012

prendere appunti con le mappe mentali #2

a quanto pare i tablet sono sempre più utilizzati
per prendere appunti e le app per il mind mapping
possono essere utili in queste occasioni

oggi ada ascari ci racconta la sua esperienza

Carissima Roberta, 

anche se silenziosa ti seguo sempre e a volte riesco ad applicare ciò che ho imparato da te.

Lo scorso giugno ad Anghiari presso la Libera Università dell'autobiografia con cui collaboro si è tenuta una riunione dei Collaboratori scientifici con la presenza di Duccio Demetrio. Si parlava di ricerca ed io col mio tablet (ho scaricato un'app per mappe: iThoughtsHD) ho seguito l'intervento appuntandomi i concetti. 

Ne è uscita la mappa che ti allego, molto semplice, non colorata, ma apprezzata dai miei colleghi e colleghe a cui l'ho mandata. 





Con la mappa si riescono a sintetizzare e focalizzare meglio che con mille parole gli obiettivi di ricerca, i punti da tenere presente. 

Ecco tutto, ti abbraccio, Ada.


grazie ada :)

p.s.
se l'argomento ti interessa
leggi anche l'esperienza di donatella

20 luglio 2012

la mia galleria d'arte









chi frequenta questo blog sa bene
che ho grande passione per il cervello
è così misterioso che non finiremo mai
di scoprire i suoi segreti

è bello guardare il cervello
non solo con gli occhi della scienza
ma anche con quelli dell'arte

per questo oggi mi sono divertita a creare
una galleria d'arte molto speciale

cervello fatto con tessuti di lana...



















Pensa prima di creare campagna pubblicitaria di Reda


cervello fatto con rotolini di carta...




















Tissue series di Lisa Nilsson


cervello fatto all'uncinetto...



The Knitted Brain di Karen Norberg


cervello dai "mille gusti"...




















Ma cos'hai nella testa di Sara Asnaghi



cervello creato con celle di silicio



Brain energia che pensa di Matteo Ferretti


:)


13 luglio 2012

per le mappe digitali c'è sempre una novità

per chi utilizza il software per il mind mapping
negli ultimi anni si è sviluppato un mercato molto vivace
ogni mese ci sono novità e io, anche se preferisco la "lentezza"
del foglio di carta e delle matite colorate, cerco comunque
di seguire i sempre più veloci cambiamenti

per mia fortuna c'è hans buskes che, con le sue mappe
chiare ed efficaci, è diventato il mio punto di riferimento 
e mi aggiorna sulle "fantascientifiche" novità digitali ;)

per questo consiglio di leggere il post che hans ha scritto
dopo aver testato l'ultima versione di iMindMap 6 

con uno stile inconfondibile, che apprezzo molto,
hans ha sintetizzato la sua analisi con una efficace mappa











grazie hans !

12 luglio 2012

storytelling e mindmapping: una coppia vincente






nella sua semplicità è molto efficace la mappa mentale
realizzata da patrizia soffiati per raccontare la storia
della web agency TreWsitiweb che ha creato
nel 2001 con altri due soci per realizzare un sogno,
dare concretezza ad una passione, vincere una sfida

la bella storia c'erano una volta tre piccole w... 
si conclude con questa mappa mentale















(...) Ripensando a tutte le parole che ci hanno caratterizzato e che hanno segnato la nostra esperienza ho giocato un po’ realizzando questa mappa mentale di Tre W. Potete usarla come ispirazione, come curriculum, come presentazione, a voi la scelta! (...)

questa mappa mi piace perché, oltre ad essere
in perfetta sintonia con il testo, dimostra che
non sono necessari effetti speciali, immagini in 3D,
colori sfarzosi e tante tante parole !

traspare subito che è un mappa frutto di riflessione
dove le parole, scelte una ad una, sono tenute insieme
da una leggera, ma solida, trama colorata

ottimo mind mapping !

05 luglio 2012

l'arte di parlar bene

IL Il maschile del sole 24 ore lo leggo con piacere 
perché, oltre ad avere contenuti interessanti,
la sua infografica è veramente bella




















nel numero di questo mese segnalo
l'articolo Solo parole? di Antonio Sgobba
con l'illustrazione realizzata da La Tigre

















«La retorica è il linguaggio in gioco, linguaggio al quadrato. È ciò che persuade e blandisce, ispira e raggira, avvince e svia. Condanna i criminali e poi li libera in appello. Crea e distrugge i governi», scrive Sam Leith autore di You Talkin' to Me: Rhetoric from Aristotle to ObamaLeith

l'articolo mi è piaciuto e, ovviamente, mi sono soffermata
sull'illustrazione: un albero tra le cui "fronde"
fanno capolino parole chiave che indicano
l'ordine del discorso secondo la retorica

l'ho guardata per un po' e poi ho pensato che poteva
essere una buona base per creare una mappa mentale
da utilizzare il prossimo anno al master publi.com
durante la lezione di public speaking del prof. stancati

così ho preso l'ipad e con l'app iMindmap
ho cercato di mettere più in evidenza le parole chiave
e le fasi di cui si compone il sistema della retorica

























certo la mappa finale non è bella come l'illustrazione
ma, forse, aiuta un po' di più a ricordare i passaggi ;)


















in realtà già molto, molto tempo fa
qualcuno aveva pensato di mappare
le fasi nella stesura di un'orazione



questa mappa l'ho trovata nelle prime pagine 
del libro di Sam Leith e sviluppa nel dettaglio
le fasi della elocutio e pronuntiatio


anche questa mappa potrà essere utile
agli studenti del XXI secolo !

;)

02 luglio 2012

prendere appunti con le mappe mentali

qualche settimana fa l'home page di nuovo e utile
è stata dedicata a una capacità che semplifica
sia lo studio sia il lavoro: saper prendere appunti

Donatella Plastino ha trovato il tema stimolante
e ha voluto raccontare come le mappe mentali
le sono utili per "non perdere il filo del discorso"

Questo tema mi interessa e mi piace moltissimo. È stato il mio più grande cruccio durante gli anni dell'università: come prendere appunti utili e di facile consultazione? Ricordo che scrivevo un sacco, troppo, spesso riportando intere frasi che poi si rivelavano poco interessanti e perdendomi dei contetti chiave. 


Per imparare a sintetizzare e a cogliere i punti salienti di un discorso ho impiegato ANNI e ancora ci lavoro (negli ultimi mi alleno spesso con le conferenze TED: ben organizzate, ma con tantissimi spunti da cogliere). Molte delle mie difficoltà però erano legate agli "attrezzi" che usavo per prendere appunti e qui c'è poco da allenarsi: qui serve capire se stessi e il proprio corpo. Sono convinta che trovare lo strumento adatto sia il primo passo per imparare a prendere appunti e mi permetto di raccontare la mia esperienza a riguardo (perdonatemi la lunghezza) 


Negli anni in cui usavo la carta le ho provate tutte: dai quaderni ai fogli sparsi, dagli A4 ai piccoli block notes, dalle righe ai quadretti, dalla penna alla matita. Con il tempo ho scoperto che il foglio bianco mi lasciava più libera di muovermi, di spezzare le frasi ogni 3-4 parole e andare a capo, strutturandolo così in una serie di colonnine simili alla pagina di un giornale, solo più storte (avevo imparato che le frasi corte davano velocità alla mia mano). La matita scorreva meglio della penna; ogni tanto dovevo interrompermi per temperarla, ma il suo sfregare sulla carta mi rilassava. Il foglio si è poi spostato in orizzontale: mi sentivo più libera di organizzare il materiale che raccoglievo e poi sentivo la necessità di "vedere tutto a colpo d'occhio". 


Usavo sigle e abbreviazioni, la mia grafia veloce era brutta e illegibile, ogni volta mi toccava tornare a casa e riscrivere tutto; quel materiale non era adatto allo studio. Ricordo di aver invidiato spesso le amiche che riuscivano a scrivere con ordine, con bella grafia, seguendo le righe del foglio: dopo davano un colpo di colore ed erano pronte per studiarci sopra. Il limite maggiore di quegli appunti era però l'impossibilità di creare collegamenti tra un pezzo e l'altro, di tornare indietro per aggiungere una parola ad un argomento trattato in precedenza. Ok, usavo gli asterischi: ma dopo un po' sembrava di avere innanzi un cielo stellato. 


La svolta c'è stata con l'uso delle mappe mentali: mi hanno aiutata a lavorare innanzitutto sulla sintesi (ascoltare, capire e riportare tutto in poche parole significative; prima scrivevo "a fiume" e non riuscivo a fermarmi, questa nuova organizzazione dello spazio mi costringeva a pormi dei limiti). Il risvolto migliore dell'uso delle mappe è stato il poter saltare da una parte all'altra del foglio per aggiungere o integrare (utilissimo durante le ripetizioni dei concetti). Il foglio bianco e la matita si prestavano meravigliosamente; si vede che il mio amore per loro doveva portarmi da qualche parte :D  


Ma le mappe mentali manuali non mi bastavanoNel corso degli anni le mie mani hanno imparato a digitare tasti sempre più velocemente (uso il pc per almeno 10 ore al giorno), mentre la scrittura a mano libera è diventata lenta e faticosa. La matita sulla carta non scivola più come prima, oggi il mio corpo ha delle nuove abitudini. Così mi sono scontrata di nuovo con l'attrezzatura da usare; il portatile, per quanto piccolo fosse, non mi piaceva, non riuscivo a tenerlo sulle gambe e non sempre avevo dove posarlo. 


L'iPad, piccolo e maneggevole, è stato la svolta. Ad oggi mi permette di sfruttare la velocità di scrittura con la tastiera (per quanto la tastiera dell'iPad non sia poi così meravigliosa), le parole sono sempre leggibili, non uso più abbreviazioni, impiego meno tempo a digitarle per intero. Inoltre, riesco a creare mappe digitali, con il grande pregio di riorganizzare i contenuti in corso d'opera: non solo posso saltare da una parte all'altra della mappa, ma posso spostare rami e parole trascinandoli (e se a volte sento ancora il bisogno di scrivere appunti fiume, mi basta cambiare applicazione). 


Adesso, una volta tornata a casa, invece di copiare in bella copia quanto scritto, posso subito rileggerlo, sistemarlo, integrarlo. Sfrutto il tempo del riordino in modo più utile. La "manualità" però non l'ho messa via del tutto. Al termine di un incontro, una conferenza, una lezione, mi piace riportare i concetti fondamentali in un'unica mappa mentale, scritta e disegnata a mano, rigorosamente a colori. È il momento della sintesi finale, quello in cui memorizzo grazie ai colori e alle immagini, riflettendo sulle parole da usare e muovendo le mani con lentezza. 


Tutto questo per dire che quando si vuole far bene qualcosa serve esercizio e studio, ma serve anche capirsi e riflettere sulle proprie necessità per trovare metodo e strumenti adatti. Continuando a imitare (e invidiare) gli altri non sarei arrivata da nessuna parte :P


grazie donatella per aver condiviso la tua esperienza :)

p.s.
alcune belle mappe di donatella qui e qui

una mappa per orientarsi nel mondo lavoro

oggi il Sole24ore ha pubblicato una grande mappa
per orientarsi nelle novità della riforma del lavoro  
con riferimento ai percorsi in entrata e in uscita

interessante soluzione grafica per visualizzare
un argomento decisamente complesso

questo il nucleo centrale da sui si dipartono i rami


parole chiave e simboli indicano i rami principali
che poi si sviluppano in un flusso di rami secondari






l'uso di diversi colori e sfumature permette di individuare
le molteplici fattispecie, anche se conviene seguire con il dito
il percorso altrimenti un po' ci si perde...




















per ogni fattispecie 2 box di dettaglio
in cui viene specificato il cos'è e il cosa cambia
















in alcuni casi ulteriori biforcazioni con icone
servono a specificare ipotesi alternative