28 maggio 2010

corpo e anima della scrittura

la scelta di fare le mappe mentali a mano
mi ha portato, nel tempo, a riflettere sulla scrittura
come segno grafico ed espressione non solo della mia personalità
ma anche della cultura a cui appartengo

per questo ho trovato interessante il programma
della conferenza organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini
Corpo e anima della scrittura tra Oriente e Occidente
che si sta svolgendo in questi giorni a venezia






La conferenza nasce dal desiderio di indagare i rapporti che intercorrono tra l’immaterialità del pensiero e la sua trasformazione in una materia visiva, scritta e intelligibile, documentando le diversità e le interazioni delle varie forme dello scrivere, ed evidenziando la relazione tra i tipi di pensiero e le forme di comunicazione nei diversi contesti culturali (in particolare asiatici ed europei).

il programma nel dettaglio

27 maggio 2010

mappe mentali... a lieto fine

quaderni, taccuini, fogli di ogni tipo
matite, pennarelli, colori di tutti i generi
questi sono gli "attrezzi" con i quali
tengo in forma il mio pensiero
scrivendo in modo lineare e radiale

questo tipo di "allenamento" lo consiglio
agli studenti che incontro all'università
e oggi sono proprio loro che ci raccontano
una nuova storia...

Ciao Roberta,

siamo Maria e Valentina, due studentesse del progetto di brand design "Made in people", e oggi ti scriviamo per raccontarti la nostra seconda avventura come mind mapper !

Questa volta l’idea è nata per un project work organizzato dall’Università con la Procter & Gamble per il lancio di un nuovo prodotto Herbal Essences “Punte a lieto fine”.

Obiettivo del project work era quello di sviluppare un marketing plan per “Punte a lieto fine” che servisse non solo a guidare la crescita del brand, ma a proporre anche un piano di comunicazione integrato per massimizzare l’awareness della nuova linea.

Appena letto il brief della P&G ci siamo dette: quale occasione migliore per mettere in pratica la nostra creatività attraverso le mappe mentali? E così ci siamo messe all’opera con carta, matita e colori per applicare la teoria studiata sui libri.

La prima mappa mentale che abbiamo fatto è servita a riassumere i punti cardine del piano ed avere una visione d’insieme per non dimenticare nessun particolare.




Da qui è iniziato il nostro lavoro che, dopo diverse mappe preparatorie, si è concluso con una mappa che sintetizza le fasi del nostro mkt plan. La visione radiale ci ha aiutato a non dimenticare mai l’obiettivo del progetto: “Punte a lieto fine” !



Questa mappa mentale è stata molto importante anche perché, seguendo i tuoi consigli, l’abbiamo utilizzata per preparare una presentazione power point che illustra nel dettaglio il mkt plan.

Grazie a questa esperienza siamo sempre più convinte che le mappe mentali aiutano ad accrescere la creatività non solo individuale, ma anche di gruppo. Infatti nel progetto abbiamo coinvolto un nostro collega che aveva seguito la tua lezione, ma non aveva mai applicato il metodo.
È stato molto semplice coinvolgerlo e, dopo una breve “fase di smarrimento”, è entrato completamente nel mondo radiale delle mappe! Seguendo i nostri “passi” e’ riuscito a liberare la mente partecipando attivamente al processo creativo e spostando il proprio punto di vista.

Entrando in questo fantastico mondo, ti rendi conto di quanto la manualità sia importante per lasciare spazio non solo alla fantasia, ma anche alla concretezza perché dietro alla creazione di una mappa c’è veramente tanto impegno.

Cogliamo l’occasione per ringraziare il prof. Marco Stancati che ci ha dato l’opportunità di conoscere un metodo utile per studiare e lavorare, e ringraziare te che ci hai insegnato a liberare la nostra mente lasciandola spaziare… di mappa in mappa!

Maria Sacco e Valentina Sergola

26 maggio 2010

non scordare la matita



(...) Chi è creativo, con l'iPad avrà un valore aggiunto. Attenzione però: la tecnologia, nel momento in cui esce, è già vecchia. E poi è neutra. Non è creativa. Tanta gente crede che una macchina possa renderci creativi. Ma questi personaggi stanno diventando sempre più pigri, assuefatti. Più veloci diventano i loro computer (io la chiamo imbecillità veloce), più per loro è tabula rasa. Li vedo, i miei giovani, i ragazzi che lavorano nel mio studio: ogni tanto entro nella loro stanza e stacco la corrente. Diventano degli zombie creativi.

Allora gli faccio questa domanda: è più potente una matita o l'iPad?

25 maggio 2010

mappe mentali e moleskine

allora, come va con la tua "bestia creativa" ?
hai fatto amicizia? ogni tanto vi fate quattro chiacchere ?

guarda cosa potete fare insieme
utilizzando un taccuino moleskine



Perforare il proprio taccuino, ricolorarlo, tagliuzzarlo, applicarvi linguette, icone, mappe, tasche, mascherine, fonderlo con altri strumenti, ibridarlo, "hackerarlo" secondo le proprie necessità organizzative, i propri gusti, le proprie manie.

A questo tema è dedicata My Moleskine 2.0, un concorso di idee lanciato nel maggio 2009 da Hong Kong per raccogliere le migliori soluzioni di life hacking applicate ai taccuini Moleskine. Il life hacking è l'arte dell'organizzazione della vita e del tempo attraverso combinazioni di strumenti analogici e digitali.

ovviamente sul tuo taccuino
ci sarà posto anche per una mappa

24 maggio 2010

libera la tua creatività !

il quaderno Rigolo ti ha incuriosito
ma sei ancora titubante e non riesci
a "liberare" il tuo pensiero creativo ?

se hai ancora qualche dubbio
segui i consigli di Rick DiBiasio
e cambierai presto idea :)


p.s.
grazie a philippe boukobza
per aver segnalato questa presentazione
nel suo blog visual-mapping.com

20 maggio 2010

il quaderno dei miei sogni

l'ho sempre desiderato, immaginato
sapevo che prima o poi l'avrei tenuto tra le mani
e finalmente ieri l'ho trovato

è Rigolo un quaderno bellissimo
disegnato e progettato da Denis Guidone,
vincitore del "Premio Nazionale Bruno Munari"
per Fabriano Boutique



a prima vista potrebbe sembrare
un classico quaderno a righe



e invece se si guarda bene, ad un certo punto,
le righe cominciano a "muoversi"



nascono così incroci inaspettati, paesaggi tipografici
che sovvertono le regole di una quaderno tradizionale
per lasciare spazio all'immaginazione



ma c'è di più, il foglio si allunga
così si può scrivere su un rigo "super" lungo



e poi i fogli da una parte hanno le righe
dall'altra sono completamente bianchi
per scrivere sia in lineare che in radiale !!



ah ! se avessi avuto questo quaderno alle scuole elementari
sarei stata molto più felice di spaziare in libertà !

chi lo ha creato ne parla così

C'è qualcosa di irresistibilmente poetico nell'osservare i quaderni dei bimbi che muovono i primi passi nella scrittura; vige un meraviglioso disordine. In Rigolo, gli errori disegneranno i nostri pensieri... liberi di sbagliare, giorno dopo giorno, da capo"

Denis Guidone



questi altri commenti

Se anche a scuola i bambini potessero scrivere su Rigolo si divertirebbero a comporre pensieri originali seguendo percorsi fantasiosi
Beba Restelli

La creatività della mente spesso percorre strade impreviste. Offrendo alla mente percorsi alternativi si possono creare dialoghi infiniti
Elena Fontanella

Accade talvoltà che il desiderio di ribellarsi alle strettoie della disciplina scolastica possa anche produrre dei risultati positivi. Ne abbiamo un interessante esempio in questo progetto di Denis Guidone
Gillo Dorfles



:))

19 maggio 2010

l'albero delle parole



bella l'illustrazione di valeria petrone
per l'articolo Sex and (web)siti
pubblicato sulla rivista IO Donna

17 maggio 2010

slow comunication



in occasione della giornata nazionale
per la promozione della lettura,
il centro per il libro e la lettura ha avviato
la prima campagna di comunicazione dal titolo
Se mi vuoi bene, il 23 maggio regalami un libro

io ho già scelto il libro che regalerò
La tirrannia dell'e-mail di John Freeman



questa è l'introduzione

14 maggio 2010

sei quello che ricordi



in questi giorni si sta svolgendo a torino
il salone internazione del libro
e il tema di quest'anno è la memoria



Che cosa è per noi, oggi, la memoria? Come la pensiamo, come la utilizziamo?

La scelta della memoria come motivo conduttore del Salone 2010 nasce dalla constatazione di un paradosso: proprio nel momento in cui, grazie alle nuove tecnologie, possiamo disporre di sterminate banche dati, tanto vaste come da sfidare la nostra stessa immaginazione e capacità di gestione, ci siamo accorti che il nostro rapporto con il passato si è fatto distratto, intermittente, quasi infastidito.


(...) Eppure la capacità di codificare e trasmettere la memoria, cioè le esperienze acquisite, si è rivelato un fattore decisivo nell’evoluzione delle società umane, che si sono potute sviluppare proprio nel momento in cui hanno cominciato a consegnare alle nuove generazioni la testimonianza delle proprie esperienze (...)

nello Speciale Salone del Libro
pubblicato dal giornale La Stampa
ci sono interessanti articoli di approfondimento
ad esempio a pag.3 trovate:



il logo scelto per rappresentare il tema della memoria svelata,
un albero rovesciato che mostra le sue radici,
mi ha subito ricordato la struttura naturale
e organica della mappa mentale



infatti la memoria, dal punto di vista psichico,
non è un processo meccanico, lineare che serve
a immagazzinare un insieme di informazioni
in uno statico spazio mentale

la memoria è un processo costruttivo che nasce
dall'elaborazione delle informazioni nuove
che si connettono con quelle che già possediamo
ed è una funzione legata a funzioni sia cognitive che emotive

questo è un esempio di mappa mentale
che ho realizzato studiando il libro
Psicologia. La scienza del comportamento



ci sono anche altri metodi per organizzare graficamente
la conoscenza e far sì che la nostra memoria
passi da breve a lungo termine

questa è una mappa concettuale che li riassume

12 maggio 2010

neuroeconomia



Le neuroscienze ci porteranno fuori dalla crisi?


Un convegno per riflettere
su quanto le decisioni economiche
siano razionali od emotive

Vercelli, sabato 15 maggio 2010

11 maggio 2010

riflessione



La linea retta mente.
La verità è un circolo.

Friedrich Nietzsche

09 maggio 2010

visualizzare la complessità

con riferimento all'articolo pubblicato su repubblica
Macché Taliban. In Afghanistan il vero nemico è Powerpoint
claude aschenbrenner fa delle giuste riflessioni
a proposito delle rappresentazioni grafiche
La cartographie est une chose trop serieuse pour etre confiée aux militaires

ecco come il tema della guerra in afghanistan
può essere diversamente rappresentato






per i particolari vi rimando al post di claude

a proposito di infografica segnalo l'interessante
densitydesignlab del politecnico di milano
e in particolare l'intervento a TEDx Lake Como
di paolo ciuccarelli sul tema della visualizzazione
come chiave di lettura della complessità

progresso

06 maggio 2010

presentare: la regola dei 10 minuti

le presentazioni fatte con powerpoint
ormai riempiono sempre di più
le nostre giornate lavorative
con effetti non sempre piacevoli

giorni fa la repubblica ha pubblicato l'articolo
Macché Taliban. In Afghanistan il vero nemico è Powerpoint
che annamaria testa ha commentato su nuovo e utile
dando vita a un interessante confronto

anche io sono molto "sensibile" al problema
e per capire cosa si può fare per risolverlo
sono andata a cercare delle informazioni utili
nel libro Cervello. Istruzioni per l'uso
perchè i ppt di certo non si autocreano,
siamo noi responsaibili di come utilizziamo
questo strumento informatico

john medina nel capitolo relativo all'attenzione
spiega perchè le cose noiose non catturano l’attenzione
e in particolare suggerisce la regola dei 10 minuti
da applicare quando si deve fare una presentazione

ecco una breve sintesi

focalizziamo subito l’attenzione sui protagonisti:
chi parla ha a disposizione di 50 minuti,
ma l'attenzione di chi ascolta
dopo appena 10 minuti è prossima allo zero

chi parla deve quindi trovare un equilibrio
e cioè deve segmentare i 50 minuti in 5 moduli
e affrontare solo 5 concetti-chiave

ciascun modulo avrà la durata di 10 minuti:
il 1° minuto serve ad esporre il concetto chiave
nei restanti 9 minuti si devono fornire i dettagli

john mendina a pag.107 scrive
(…) Il cervello elabora il senso complessivo prima dei dettagli. Fornire l’essenziale, il concetto chiave, all’inizio della spiegazione, è come dare da bere un grosso bicchier d’acqua a un assetato (...)

a questo punto diventa cruciale
il passaggio da un modulo all’altro
per mantenere alta l’attenzione di chi ascolta

l'autore a pag.107 suggerisce
(…) Dopo 9 minuti e 59 secondi, l’attenzione dell’uditorio è prossima allo zero. Se non si fa qualcosa in fretta, gli studenti si ritroveranno a doversi sforzare invano di seguirmi. Di cosa hanno bisogno? Di sicuro non di altre informazioni dello stesso tipo, sarebbero come oche ingozzate senza alcuna vera possibilità di digestione.(…) Hanno bisogno di qualcosa che susciti in loro un interesse tale da far esplodere la diga dei 10 minuti e che possa portarli su un terreno nuovo, qualcosa che inneschi una risposta di orientamento verso la persona che sta parlando e che catturi le funzioni esecutive, consentendo un apprendimento efficace (…)

quindi il passaggio da un segmento all’altro
deve essere caratterizzato da uno stimolo
che susciti un’emozione rilevante
e permetta al cervello di fare una pausa !

è molto importante, inoltre, ricordare a chi ascolta
a che punto del ragionamento si è arrivati
in modo da non costringerlo a svolgere
altri compiti simultaneamente

ora vi propongo la mappa mentale con la quale
ho sintetizzato la regola dei 10 minuti



dopo aver compreso l’importanza della regola
la domanda sorge spontanea:
come faccio ad organizzare i 5 segmenti
della mia presentazione?

a questo proposito ho riletto alcune pagine del libro
presentation zen di garr reynolds
che a pag.45 raccomanda

(...) Una delle cose più importanti nella fase inziale di progettazione della vostra presentazione è stare lontani dal computer. Un errore che si commette spesso è quello di passare il tempo davanti allo schermo di un pc e pensare al discorso da fare e al suo contenuto.
Prima di progettare la vostra presentazione dovete individuare l'essenziale e identificare il messaggio cruciale. Non è facile riuscirci senza concedersi una certa tranquillità, ed è difficile se si passa il tempo a smanettare con uno slidware (...) Prendere carta e penna e buttare giù le idee in "modo analogico" durante le prime fasi di lavoro offre una maggiore chiarezza e può condurre a risultati migliori e più creativi (...)

personalmente in questa fase analogica
applico il metodo delle mappe mentali
perchè mi consente di rappresentare il pensiero
sia con le parole che con le immagini
e di avere una visione d'insieme



per applicare la regola dei 10 minuti
ho creato questa mappa strategica





ecco come la puoi utilizzare

prendi un foglio bianco, senza righe o quadretti,
mettilo in senso orizzontale e al centro scrivi l'argomento
che vuoi sviluppare durante la presentazione

dal centro traccia i 5 rami principali
che corrispondono ai 5 concetti chiave
che vuoi illustrare durante i 50 minuti

ogni ramo deve avere un colore diverso
così anche visivamente avrai sempre
la situazione sotto controllo

tra un ramo e l’altro disegna
una linea gialla per ricordarti
di trovare uno stimolo che catturi
l’attenzione di chi ti ascolta

l'importante è riflettere con calma
e scegliere le parole chiave e le immagini
seguendo le quali costruisci il tuo ragionamento

lo so che all'inizio sarai un pò disorientato
ma questo è un buon segnale
vuol dire che hai abbandonanto gli automatismi
e stai generando un pensiero creativo

una volta che hai le idee chiare
puoi passare al digitale e utilizzare powerpoint
in modo più consapevole ed efficace !

:)

04 maggio 2010

mappe mentali e radiant thinking per apprendere

oggi segnalo l'articolo di Stefania Nirchi
Mappe mentali e radiant thinking per apprendere
che ho apprezzato perchè l'autrice
introduce l'argomento delle mappe mentali
utilizzando la metafora del "viaggio"
a cui sono particolarmente legata

(...) Quella del viaggio della conoscenza è una delle metafore caratteristiche della nostra cultura. Il conoscere è spesso rappresentato come un “viaggiare” fatto di esplorazioni, smarrimenti, scoperte, incontri, avventure, mete. Ed il viaggiare comporta inevitabilmente il conoscere.



Gli esseri umani si mettono in cammino per diverse ragioni, ma ciascuno di questi viaggi reca con sé esplorazioni, scoperte, incontri. E si conosce un “fuori”, un “altro” e un “altrove” del mondo, ma, allo stesso tempo, un “altro” e un “altrove” “dentro” noi stessi.



Il viaggio trasforma, è esplorazione interiore. Ciò che nel viaggio viene conquistato, poi, dovrà sedimentarsi nei ricordi e nei racconti, ossia in rappresentazioni costruite e partecipate all’interno di una comunità e codificate in linguaggi. Può tornare utile, a questo riguardo, la metafora delle “mappe” (continua...)


sono convinta che per imparare le mappe mentali
sia fondamentale il desiderio di scoprire, esplorare
il territorio della conoscenza in modo diverso
per farsi sorprendere da nuovi orizzonti
e poi tracciare mappe da condividere con gli altri

01 maggio 2010

racconto lavoro

in questo giorno in cui si parla di lavoro
ascolto le prime puntate di Parole in cuffia
favola sonora per adulti sui temi del lavoro
e del precariato scritta da Alessia Rapone



Parole in cuffia è il mio tentativo di dire la mia sull’amore per il proprio mestiere, sull’egoismo di chi si sente forte e sicuro, sulla delusione e lo smarrimento per un “mondo del lavoro” che sembra ormai solo una frase fatta, perché le occupazioni sono tante e il lavoro perde senso.

(...) E' la storia di un giovane dj radiofonico che gioca con le parole e vive immerso nella musica. Ascolta le storie degli altri e mai pensa che un giorno potrebbe ritrovarsi, sempre con le parole in cuffia, in una di quelle storie, dentro un affollato e claustrofobico call center.
Paradossale continuità fra il lavoro di prima e quello attuale, distanza assoluta e innegabile fra i due. E le cose cominciano ad andare male anche a casa, nel rapporto con l’amata Patti, la moglie forte e sensibile che soffre di non ben chiari problemi d’udito. Che fare?


questa favola dal sapore agrodolce
sarà pubblicata a puntate
ogni settimana fino al 3 giugno
su www.raccontolavoro.com

una buona occasione per
ascoltare e... ascoltarsi