quaderni, taccuini, fogli di ogni tipo
matite, pennarelli, colori di tutti i generi
questi sono gli "attrezzi" con i quali
tengo in forma il mio pensiero
scrivendo in modo lineare e radiale
questo tipo di "allenamento" lo consiglio
agli studenti che incontro all'università
e oggi sono proprio loro che ci raccontano
una nuova storia...
Ciao Roberta,
siamo Maria e Valentina, due studentesse del progetto di brand design "Made in people", e oggi ti scriviamo per raccontarti la nostra seconda avventura come mind mapper !
Questa volta l’idea è nata per un project work organizzato dall’Università con la Procter & Gamble per il lancio di un nuovo prodotto Herbal Essences “Punte a lieto fine”.
Obiettivo del project work era quello di sviluppare un marketing plan per “Punte a lieto fine” che servisse non solo a guidare la crescita del brand, ma a proporre anche un piano di comunicazione integrato per massimizzare l’awareness della nuova linea.
Appena letto il brief della P&G ci siamo dette: quale occasione migliore per mettere in pratica la nostra creatività attraverso le mappe mentali? E così ci siamo messe all’opera con carta, matita e colori per applicare la teoria studiata sui libri.
La prima mappa mentale che abbiamo fatto è servita a riassumere i punti cardine del piano ed avere una visione d’insieme per non dimenticare nessun particolare.
Da qui è iniziato il nostro lavoro che, dopo diverse mappe preparatorie, si è concluso con una mappa che sintetizza le fasi del nostro mkt plan. La visione radiale ci ha aiutato a non dimenticare mai l’obiettivo del progetto: “Punte a lieto fine” !
Questa mappa mentale è stata molto importante anche perché, seguendo i tuoi consigli, l’abbiamo utilizzata per preparare una presentazione power point che illustra nel dettaglio il mkt plan.
Grazie a questa esperienza siamo sempre più convinte che le mappe mentali aiutano ad accrescere la creatività non solo individuale, ma anche di gruppo. Infatti nel progetto abbiamo coinvolto un nostro collega che aveva seguito la tua lezione, ma non aveva mai applicato il metodo.
È stato molto semplice coinvolgerlo e, dopo una breve “fase di smarrimento”, è entrato completamente nel mondo radiale delle mappe! Seguendo i nostri “passi” e’ riuscito a liberare la mente partecipando attivamente al processo creativo e spostando il proprio punto di vista.
Entrando in questo fantastico mondo, ti rendi conto di quanto la manualità sia importante per lasciare spazio non solo alla fantasia, ma anche alla concretezza perché dietro alla creazione di una mappa c’è veramente tanto impegno.
Cogliamo l’occasione per ringraziare il prof. Marco Stancati che ci ha dato l’opportunità di conoscere un metodo utile per studiare e lavorare, e ringraziare te che ci hai insegnato a liberare la nostra mente lasciandola spaziare… di mappa in mappa!
Maria Sacco e Valentina Sergola
27 maggio 2010
mappe mentali... a lieto fine
Pubblicato da roberta buzzacchino
Etichette: creatività, mappe mentali, storie di mind mappers, università
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