e le sue parole oggi mi hanno guidato
in un percorso di riflessione e di crescita
che voglio condividere con voi
I primi mesi dell’anno per me sono sempre molto impegnativi
perché, mentre porto a conclusione alcuni progetti,
altri mi vengono assegnati come obiettivi per il nuovo anno
Oggi ho voluto dedicare del tempo
per fare il punto della situazione:
recuperare energie e lucidità,
capire a che punto sono
e quali sono i prossimi passi da compiere
E allora, quale occasione migliore
per fare tutto questo con Designer in Gioco !
Così ho preso un bel foglio A3
matita, gomma, pennarelli colorati
e la voglia di “guardare dall’alto” il mio lavoro
utilizzando il metodo del mind mapping
Per iniziare ho piegato il foglio in quattro parti
poi l’ho ripiegato a metà in modo da ottenere 8 spicchi
e poter così gestire facilmente lo spazio
Sono partita dal centro disegnando me stessa
dentro una carta da gioco ;-)
Utilizzando il primo quadrante a destra
ho tracciato un ramo di primo livello
e ho scritto l’argomento del primo progetto
che mi è venuto in mente
e, procedendo in senso orario, ho proseguito
In questa prima fase non ho seguito un criterio specifico
ho lasciato che la mia mente fosse libera di spaziare
per entrare in un flow generativo e individuare
i progetti su cui sto lavorando di più in questo momento
Dopo averli scritti li ho “osservati dall’alto”
e, utilizzando i pennarelli, li ho distinti
in 2 macro categorie:
in blù i percorsi formativi
in rosso i progetti sviluppo risorse umane
Poi ho preso la scatola di Designer in Gioco
ho aperto il flyer dove sono riportate
e ho associato ad ogni fase un colore
Quindi mi sono focalizzata su ogni singolo progetto
e, pensando alle ultime settimane, mi sono chiesta:
- - In quale fase mi trovo?
- - Quali sono le attività che sto svolgendo?
- - Sto lavorando da sola o con un* collega?,
- - Oppure faccio parte di un team interfunzionale?
- - Quali out-put ho realizzato?
- - Sono soddisfatta del mio lavoro?
- - Cosa mi piacerebbe realizzare?
- - Perché non l’ho ancora fatto?
Questo momento di auto osservazione
è stato molto importante perché durante la settimana
passo da un progetto all’altro in modo frenetico,
rincorrendo il tempo che non è mai abbastanza
nella corsa del fare, fare, fare…
A volte la velocità mi fa perdere la visione d’insieme
e mi potrebbe portare a non realizzare l’obiettivo
che mi è stato assegnato nei tempi programmati
Come step successivo ho poi indicato per ogni progetto
una fase del desing thinking e il mestiere collegato ad esso
che più mi rappresenta in questo momento
Facendo questo lavoro ho fatto chiarezza
su diversi aspetti che non avevo preso in considerazione
e che mi permettono ora di trovare
un filo rosso che unisce il tutto
Per esempio, mi sono resa conto che
il percorso formativo più complesso
ora è quello sull’empowerment
destinato a circa 4.000 colleghi del middle management
che sto realizzando insieme a due colleghe formatrici
con il coordinamento di un dirigente
Per la prima fase del percorso, che si sta per concludere,
ho scelto li mestiere della vetrinista perché recentemente
ho collaborato a scrivere un articolo
per la newsletter interna per raccontare e valorizzare
le metodologie didattiche innovative
che abbiamo messo in campo
grazie all’utilizzo di piattaforme di collaborazione
Invece, per la seconda fase che è in corso di progettazione,
il mestiere che ho scelto è quello dell’autrice di guide
perché mi dovrò mettere in ascolto dei colleghi
per comprendere i loro bisogni attuali
e ri-progettare il percorso formativo
anche alla luce delle modifiche organizzative
che nel frattempo sono intervenute
Il mestiere dell’autrice di guide mi ha fatto riflettere
su una competenza molto importante
che dovrò mettere in campo: saper fare le interviste
perché, come mi ricorda Cristina Lavazza,
intervistare è un’arte che si può imparare
Nei prossimi giorni continuerò ad esplorare gli altri mestieri
che ho indicato nella mia mappa di orientamento,
e farò tesoro dei super-poteri che ogni mestiere porta con sé
che mi aiuteranno nel lavoro quotidiano!
A questo punto però mi chiedo:
cosa accadrebbe se condividessi
questa mappa con i miei colleghi?
quali dinamiche si potrebbero innescare?
Forse potrebbero nascere cose interessanti perché,
come scrive Cristina Lavazza,
l’experience designer del nostro DiG,
Designer in Gioco nasce per aiutare
le persone e le organizzazioni a identificare
e coltivare valori e capacità di persone e team
D’altra parte le organizzazioni complesse
si fondono sul contributo non solo del singolo
ma, soprattutto oggi, anche di team interfunzionali
Ma, come scrive Luisa Carrada,
la copywriter del nostro DiG,
ogni gruppo è fatto di tanti individui,
e più sono ricchi di diversità più il gruppo funziona,
a patto di conoscersi molto, ma molto bene.
E allora chissà, forse un giorno tutto questo
potrebbe accadere nell’azienda in cui lavoro… ;-)
***
P.S.
Se vuoi navigare la mia mappa
puoi scaricare la sua versione digitale
Cliccando su ogni carta potrai a scoprire
il mestiere che ho scelto :-)