(...) Credo che il pensiero, il tipo dei pensieri che sento essere miei, quelli che arrivano a me, non arrivano in forma diretta. Sono più imagistici, o forse intuitivi. Quasi si bloccano da soli, si inibiscono ogni linearità.
E' incredibile quanta complessità debba precedere la semplicità.
Devo lottare così duramente per ottenere una proposizione ridotta all'osso, all'idea essenziale per cui sto lavorando (...)
James Hillman
> tratto dal libro
Il piacere di pensare.
Conversazioni con Silvia Ronchey
28 aprile 2011
il piacere di pensare
Pubblicato da roberta buzzacchino
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