19 marzo 2008

mappa mentale a tempo di jazz

la mappa strategica che ho dedicato a james hillman
ha dato vita a interessanti associazioni di idee

giorni fa alessio sperlinga l'ha così commentata



E' come scrivere il testo per la musica
o partecipare a un'opera d'arte
o cercare di riempire un neurone :-)


ecco! è proprio questo il pensiero radiale
un pensiero flessibile, elastico, in movimento
che associa, mette in relazione, moltiplica

alessio ha guardato la mappa vuota
lasciando che il suo emisfero destro "elaborasse" in piena libertà
con l'occhio della mente è andato oltre la mappa
e ha visto un testo musicale, un'opera d'arte, un neurone..

tra le immagini scelte da alessio
mi ha colpito quella del testo musicale
che ho associato al genere jazz
perchè giorni fa ho letto un interessante articolo

"Algoritmo del jazz" di marco magrini
pubblicato su nova24 di giovedì 6 marzo
parla di uno studio inedito sui cervelli di sei pianisti
che fa luce sui meccanismi neuronali dell'improvvisazione



(...)Un pool di ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora ha osservato con la risonanza magnetica l'attività celebrale di sei pianisti mentre suonavano musica scritta e poi musica improvvisata. Nel secondo caso, e solo nel secondo, hanno visto quella ridotta attività neuronale nella corteccia prefrontale, come se, nell'atto di improvvisare, il musicista lasciasse più libere le briglie della creatività. Senza però abbandonare il controllo del destriero musicale: durante la fase improvvisata, gli scienziati hanno riscontrato anche un aumento dell'attività nella corteccia prefrontale, dedicata all'espressione di sè, che ad esempio si "accende" quando si racconta una storia. Nel nostro caso, una storia fatta - invece che di parole - di frequenza, di distanze, di durate, di intonazioni.(...)

tutto questo avviene nella "testa" di pietro tonolo
veneziano, 48 anni, che da tempo è considerato
uno dei massimi jazzisti italiani

(...) Mentre lavora, Pietro Tonolo, attenua l'attività della corteccia prefrontale dorsolaterale, quella parte del cervello solitamente associata con le azioni programmate e le auto-imposizioni. Lui non lo sa e nemmeno se ne accorge. Eppure gli serve, nel suo lavoro. "Per suonare 5 minuti di musica classica, un compositore può anche prendersi 5 mesi di tempo - dice tonolo sorridendo - mentre un jazzista ha solo... beh, 5 minuti".

La creazione istantanea, in tempo reale, è la prima caratteristica del jazz, così apparentemene esoterica (seppure abituale, ai tempi di Bach) da aver generato molti luoghi comuni. Per sempio che sia priva di schemi. O che, all'opposto, venga da un'ispirazione trascendentale. "Si tratta di seguire delle regole e al tempo stesso di crearne di nuove", commenta Tonolo. "Borges diceva che la scrittura è memoria e oblio. E' un pò la stessa cosa. Quando improvviso, è come se perdessi alcune percezioni più superficiali, eppure sono concentratissimo".


le parole di pietro tonolo mi "suonano" familiari
è proprio quello che provo io
quando comincio a disegnare una mappa mentale
per prendere appunti mentre qualcuno parla
per sviluppare l'idea di un progetto
per iniziare a scrivere un nuovo articolo

è uno stato mentale che cresce lentamente
giorno dopo giorno con allenamento, dedizione, pratica

allora questa "mappa strategica" ha proprio funzionato!
come la rete di un ragno ha catturato
me e alessio
james hillman e jorge luis borges
pietro tonolo e i ricercatori di baltimora

chi vuole fare parte della compagnia
e disegnare una mappa a tempo di jazz?

;)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Auguri per una Pasqua serena!
mtb

roberta buzzacchino ha detto...

grazie :)
tanti auguri anche a te!
r