i cafè che si svolgono presso lo spazio dell'anima di roma
offrono momenti di riflessione, condivisione
e partecipazione attiva su temi
ogni volta diversi e stimolanti
ad aprile abbiamo iniziato un "viaggio radiale”
intorno alla parola felicità
prima tappa_9 aprile
miryam ha dato inzio al cafè leggendo
l’introduzione del libro le vie della felicità di richard schoch
"La storia della felicità è una storia infelice. Più di duemila anni fa, quando per primi gli antichi greci riflettevano su cosa fosse il Bene, la felicità era una virtù civica che richeideva di essere coltivata nell'arco di uan vita intera. Oggi è alla portata di tutti: ingoia una pillola e sarai felice; pratica lo yoga, e raggiungerai la beatitudine, assumi un life coach, e ritroverai la tua autostima. Abbiamo perso i legami con le tradizioni più ricche e antiche sulla felicità, così come non siamo più in grado di comprendere la natura morale di queste tradizioni. Ciechi di fronte alla saggezza del passato, neghiamo a noi stessi la possibilità di trovare una felicità che abbia un qualche significato. Ci siamo accontentati di una felicità più fragile: raggiungere il piacere ed evitare dolore e sofferenza." Richard Schoch
la conversazione ha vuto inzio con le domande
Che cos'è la felicità? Una sensazione? Una condizione? Si coglie in un attimo o è permanente? E' individuale o collettiva? Cosa mi rende felice? Quando sono stata felice?
questa è la mappa mentale che ho disegnato
durante la serata
quando prendo appunti con una mappa
cerco di scrivere la parola centrale
con enfasi, utilizzando almeno 3 colori
a volte, per la fretta, non riesco
a fare un disegno che esprima il concetto
per questo trasformo la parola in immagine
così come facevano i futuristi ;)
in questo caso ho scritto la parola felicità
con una grande F maiuscola
squadrata , “robusta”, di color blù
per simboleggiare la mia razionalità, la parte conscia
il mio vivere sulla terra con profonde “radici”
il resto della parola, invece, l’ho scritto
con un tratto flessuoso e morbido di color rosso
per richiamare la mia parte emotiva, la parte inconscia
due tratti, due colori diversi perché
la felicità nasce dalla piena accettazione di me stessa:
solo conoscendomi posso raggiungere
quello che i greci chiamavano eu-daimonia
23 aprile_seconda tappa
caterina ha proposto un articolo pubblicato sull’Espresso n. di aprile
La dea felicità. Ossessiona filosofi, politici, economisti.
Tutti impegnati nella ricerca di una formula
che la renda all’infinito e disponibile.
Ma quanto ne abbiamo veramente bisogno?
di maria grazia meda
in particolare ci siamo concentrati
sull’articolo di umberto galimberti
a questo punto la mappa mentale
da individuale si è trasformata in collettiva
dal foglio A4 sono passata al formato poster
e seguendo lo svolgimento della conversazione
ho disegnato nuovi rami per le parole-chiave
è stato molto utile tracciare passo dopo passo
i percorsi delle nostre riflessioni
ciascuno di noi ha avuto la possibilità
di concludere il proprio intervento con delle parole-chiave
e indicare su quale ramo della mappa
dovevano essere scritte creando dei collegamenti
con altre parole “vicine” o “lontane”
un bel momento è stato quando caterina
si è avvicinata alla mappa
e con naturalezza ha scritto la sua parola
proponendo di modificare alcuni particolari del disegno
dalla porta della consapevolezza la felicità esce e/o entra
scrive galimberti...
(…) La felicità, questa condizione esistenziale a cui ciascuno ambisce è accessibile a tutti a prescindere dalla ricchezza, dalla condizione sociale, dalle capacità intellettuali, dalle condizioni di salute.
Non dipende dal piacere, dal benessere fisico, dall’amore, dalla considerazione dall’ammirazione altrui, ma esclusivamente dalla piena accettazione di sé, che Nietzsche ha sintetizzato nell’aforisma “ Diventa ciò che sei” (…)
angelo, invece, ha suggerito di disegnare
lungo il sentiero che conduce alla felicità
un albero con profonde radici
e con una folta chioma, simbolo di un’espansione,
che a volte ha bisogno però anche di una potatura
scrive galimberti...
(…) Se l’infelicità è il risultato di un desiderio lanciato al di là delle nostre possibilità, non ho alcuna difficoltà a dire che chi è infelice deve cercare in se stesso la causa della sua infelicità, per aver improvvidamente coltivato un desiderio infinito e incompatibile con i tratti della sua personalità, che non si è mai dato la briga di conoscere.(…)
questa è la mappa al termine della serata
che abbiamo realizzato insieme
l’utilizzo della tecnica delle mappe mentali
per rappresentare le riflessioni sul tema della serata
è stato molto apprezzato
è bastata una breve introduzione
per delineare le regole base del mapping
perché tutti potessero con naturalezza
partecipare attivamente alla creazione della mappa
la mappa collettiva è stata utile
perché ci ha permesso di mantenere alta la concentrazione
ed evitare di divagare prendendo “altre strade”
è stata sempre il nostro punto di riferimento
e vederla crescere sotto gli occhi
ha emozionato un po’ tutti
ormai siamo assuefatti dalle slide di power point
che sfrecciano veloci una dopo l’altra
e lasciano poco spazio alle emozioni
e all’irripetibilità del gesto creativo
tutti si sono incuriositi a vedere
i miei pennarelli colorati sparsi qua e là
e mentre li prendevo in mano per scrivere
mi sembrava quasi di poter toccare un’idea!
rappresentando i pensieri in modo radiale
il confronto è stato più ricco e vivace
e ha dato vita ad una vero pensiero complesso
che si può guardare e toccare!
la prossima tappa del viaggio radiale intorno alla felicità
sarà mercoledì 7 maggio alle 20, 30
chi vuole ripartire con noi ?
02 maggio 2008
una mappa mentale collettiva
Pubblicato da roberta buzzacchino
Etichette: conversare, mappe mentali, viaggiare
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2 commenti:
in esclusiva per la prima volta in Italia il nuovo racconto dello scrittore argentino Hernàn Casciari!
solo su
www.attentamente.com
Casciari è fortissimo...
non lo conoscevo prima, ma ho letto il racconto sul sito ed è geniale!!!
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