il 13 e 14 giugno ho partecipato
all'incontro annuale dei soci di managerzen
durante il quale abbiamo utilizzato il metodo delle mappe mentali
per tracciare i percorsi delle nostre riflessioni
sull'associazione e sulla programmazione delle nuove attività
il resoconto lo potete leggere qui
il testo è di letizia migliola
le foto "furtive" sono mie ;)
le mappe verrano pubblicate a breve
ne darò subito notizia
****** aggiornamento
come avete potuto leggere nel resoconto
alla fine è stato concordato un piano d'azione
per il quale ciascun socio
si fa carico di un pezzetto del progetto
e partecipa alla ®Evolution
io vi partecipo attivamente e per questo
rendo le mappe disponibili nell'area riservata soci
nell'ottica di sostenibilità dell'associazione
(cioè per dare e ricevere)
se condividi i valori di managerzen
puoi diventare socio iscrivendoti qui
********
ora voglio raccontare il backstage
che ha portato alla definizione del contenuto delle mappe
dopo rimini io e letizia ci siamo riviste a roma
per preparare la sintesi dell’incontro
è stato un momento importante
per mettere in ordine le idee
lasciare spazio a nuove riflessioni
e sviluppare un pensiero sia verbale che visuale
insieme abbiamo riletto le parole chiave
delle mappe dei sottogruppi e
passando da un ramo all’altro
abbiamo trovato per ciascuna parola il posto giusto
alla fine il cerchio si è chiuso!!
come ha commentato giuseppe
siamo state proprio due "cartografe del pensiero" ;)
il giorno dopo anche maria ha partecipato
alla definizione delle mappe
rileggendole
ha suggerito nuovi collegamenti
alla fine non è rimasto che dare colore alle idee
in una caldissima domenica romana
ho trovato un pò di quiete e
accompagnata dalle note di ludovico einaudi
ho tracciato le mappe
i colori mi hanno aiutano
a trasmettere un messaggio chiaro e semplice
MZ ®Evolution sostenibile !!
07 luglio 2008
ManagerZen - incontro annuale soci
Pubblicato da roberta buzzacchino
Etichette: mappe mentali
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1 commento:
le mappe mentali vi hanno consentito di non perdervi tra i suoni delle tante parole e dei neologismi che ogni tanto uscivano e che rischiano sempre di essere fini a se stessi. Come dici tu più avanti nel tuo resoconto le mappe mentali vi hanno consentito di trovare il centro, il cuore del problema. E da quel momento non ci si perde più. A che serve altrimenti la cartografia del pensiero e la cartografia in generale? A non perdersi appunto, a capire dove ci si trova e quindi a individuare dei percorsi possibili.
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