02 ottobre 2010

mappare giorno per giorno



Vi fidereste di un pilota che, atterrando a New York, guardasse la cartina di Atlanta? Lo chiede Nassim Taleb nel suo nuovo Robustezza e fragilità, e sembrerebbe un'ovvietà, se non fosse che tanti - troppi - stanno facendo così, orientandosi - anzi, disorientandosi - su mappe totalmente inservibili.

Perché questo mondo che si è fatto connesso, globale, instabile, molteplice; questo mondo dove il sapere si è proiettato al di là delle coordinate di tempo e spazio; dove eravamo spettatori e ora siamo produttori di contenuti; dove la rete delle relazioni si è spettacolarmente espansa attraverso i social network; dove ci ritroviamo a leggere il nostro dna; dove sono mutate le forme di percezione e di conoscenza e gli stessi gesti e comportamenti; bene, questo mondo così incommensurabilmente diverso da quello di pochi anni fa, non vi sembra insensato interpretarlo ancora sulle vecchie mappe, dove di tutte queste metamorfosi non c'è traccia, dove la terra appare ancora piatta?

Come i pionieri, se vogliamo sopravvivere e anzi avanzare, non possiamo non mappare giorno per giorno i territori che andiamo esplorando.


di Franco Bolelli
D Repubblica delle Donne - 25 settembre 2010

al tema delle mappe è dedicata la nuova home page di NeU
che parla dell’Atlante del futuro secondo Joel Kotkini

inoltre, nella sezione educazione, pedagogia, scuola
trovate un box giallo che invita a considerare le mappe
come un eccellente strumento cognitivo

MAPPE - Per esplorare, per conoscere, per capire
Le mappe ci aiutano a orientarci nel mondo fisico e nel mondo delle idee. A descrivere i fenomeni. A metterci in relazione. Per questo, buone mappe migliorano (anche) la qualità del pensiero(...)

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