Le domande impossibili di Google
di Luciana Grosso
(...) Le selezioni per entrare nell'azienda californiana spesso sono una corsa ad ostacoli. Perché non si cerca specializzazione ma talento e creatività (...) La verità è che ai recruiter non importa sapere cosa e quanto sai. Vogliono capire che tipo di persona sei – chiarisce Poundstone – chi viene assunto in un posto come la Silicon Valley o le grandi società finanziarie dovrà affrontare sfide quotidiane in un ambiente altamente competitivo. Dovrà essere estremamente duttile e svelto a imparare e a combinare informazioni diverse tra loro».
La conoscenza ci libera dal pizzo
di Gilberto Corbellini
(...) Nel 2009 la direzione generale per l'educazione e la cultura della Commissione europea ha prodotto uno studio intitolato The impact of culture on creativity. Si tratta di un'ampia riflessione, con tanto di casi di studio e bibliografia, in cui si dimostra con solidi argomenti e dati empirici che dalla combinazione di competenze artistiche, capacità immaginative e un ambiente in cui vi sia un consistente investimento in cultura e istruzione, scaturisce una diffusa creatività basata sulla cultura, che produce innovazione in tutti i settori della vita economica e istituzionale di un Paese.
La cultura, spiega e dimostra il rapporto, migliora il profilo affettivo delle persone, la loro spontaneità e l'autonomia, le capacità intuitive, la memoria, l'immaginazione e il senso estetico. Tratti, questi, che generano valori economici e sociali.