25 maggio 2008

creare per sorridere

le foto del post di ieri mi hanno ricordato
quelle che ho scatattato al festival "Nuovo e Utile"
svoltosi a firenze sempre nel maggio 2005

il 2005 è stato per me un anno faticoso, triste, pieno di dubbi
molte cose stavano cambiando dentro e fuori di me
e io cercavo un "nuovo centro di gravità permanente"

per questo ero in perenne movimento
volevo liberare il mio cielo
da nuvole nere e tempestose

così sono partita alla volta di firenze
per curiosare tra gli eventi del festival "Nuovo e Utile"
e uno dei primi padiglioni che visitai
fu quello dedicato al mio mito: bruno munari



i suoi occhi sorridenti mi guardavano

v

e io m'immergevo nella sua genialità






le cose semplici hanno una potenza disarmante
e una molletta può lasciarti senza parole



in quel padiglione era allestito anche un laboratorio
per creare cappelli fantasiosi e partecipare alla notte bianca



io non esitai un attimo e mi misi subito all'opera
realizzando così un grazioso cappellino
che ancora oggi campeggia glorioso
tra i miei libri e le mie mappe



e così creando ho ritrovato il mio sorriso !

ho voluto ricordare con parole e immagini
la mia partecipazione al festival
perchè da qualche mese nuovo e utile
è un bellissimo sito, ideato da annamaria testa
dove trovare teorie e pratiche della creatività




Nuovo e utile ti dice che creatività significa connettere idee. E anche...

come funziona il pensiero creativo, com'è un processo creativo, quale rapporto lega creatività, ricerca e innovazione. Arti, scienza, tecnologia, educazione, sviluppo dell'impresa: con Neu sai quali idee nuove sono in circolazione.


oggi sono contenta perchè
scrivendo questi ultimi post
è come se avessi dato un senso
a questi anni intesi durante i quali
ho viaggiato, osservato, letto, ascoltato

nel 2005 non immaginavo che un giorno
avrei scritto un blog dedicato
alle mappe mentali e alla creatività

la creatività per me è vita, movimento, energia
non solo per connettere le idee
ma anche, semplicemente, per sorridere !

p.s.
oggi nell'home page di nuovo e utile
è segnalato il sito complexlab
dove sono pubblicate le mie storie radiali

questa è la mappa mentale che ho disegnato per il portale



... anche questo nel 2005
non l'avrei mai potuto prevedere! ;)

22 maggio 2008

festival della creatività

dal 31 maggio al 2 giugno parteciperò
al XXII festival della creatività
organizzato da createca



Ne siamo il principale protagonista, ma anche il regista e lo sceneggiatore.
Il casting: in parte l’abbiamo scelto ... amori, amici, nemici, in parte c’è stato imposto: genitori, insegnanti, religiosi, padroni...
La trama: siamo noi, sempre, che l’abbiamo creata. L’abbiamo in gran parte scritta inconsapevolmente, accettandola passivamente, e considerando come fatali i contesti, le situazioni, gli eventi....
Certamente nessuno ha avuto a disposizione, né dispone, di una libertà totale. Dobbiamo tenere conto della “ realtà “. Eppure, come ha scritto Paul Watzlawick, bisogna considerare How real is read. La nostra libertà può esprimersi attraverso la creatività, vale a dire il potere che abbiamo di trasformare le cose, di dare un significato più autentico agli eventi, di inventare la vita che vogliamo.
Il percorso attraverso i workshop proposti ci aiuterà a prendere coscienza delle ricchezze infinite che possediamo e ad utilizzarle per elaborare un copione vincente. Hubert Jaoui


ho conosciuto createca il 1° maggio 2005
grazie ad un post di luisa carrada
che segnalava il festival di quell'anno

ricordo che appena letto decisi di partecipare
e con il clik di una mail mi misi in contatto
con un gruppo che partiva da roma

ho conosciuto così hubert, isabella, franco, marina, stefano
e tante altre persone che parlavano della creatività
non solo in modo teorico, ma anche pratico
vivere la vita creativamente !

queste sono foto del 2005
scattate durante alcuni workshop









quest'anno avrò il piacere di animare un workshop
scrivere una storia con le mappe mentali

le iscrizioni sono ancora aperte
chi vuole trascorrere un weekend creativo?

21 maggio 2008

scoprire la logica aperta della mente



L'attuale fase delle neuroscienze ripropone la domanda di una visione unitaria della mente, all'interno della quale poter collocare i molti tasselli di un puzzle che appare sempre più complicato. Quali sono le relazioni tra mente e cervello? E tra mente e mondo fisico? Che tipo di informazione entra in gioco nei processi cognitivi?Infine, è possibile una teoria della coscienza?

"La Logica aperta della Mente" è un viaggio nei territori della complessità per comprendere "come la mente costruisce il mondo": un viaggio nel quale si intrecciano filosofia, scienze cognitive, intelligenza artificiale, neuroscienze e fisica dell'emergenza recuperando la centralità irriducibile della coscienza nel processo cognitivo.

Il testo di Ignazio Licata, fisico teorico ed epistemologo, Direttore dell'Institute for Scientific Methodology di Palermo, offre la possibilità di una riflessione critica sul ruolo della scienza nella cultura contemporanea.


questo libro mi incuriosice molto
a cominciare dalla copertina
che è la porta dei desideri

- il titolo la logica aperta della mente
mi fa pensare alle infinite possibilità della nostra mente

- l'immagine twistor
opera di teresa iaria e logo dell'ISEM
mi fa riflettere sul connubio tra scienza e arte
espressioni profonde della nostra attività cognitiva

- l'autore ignazio licata
è firmatario del manifesto della scienza semplice

incuriosita ho cominciato a leggerlo
e alcuni passaggi mi hanno fatto pensare alle mappe mentali
che permettono un'apertura del pensiero
non solo logico-verbale, ma anche visuo-spaziale

(...) Questo mutamento prospettico ha mostrato i limti dell’approccio riduzionista ed ha aperto alla fisica nuovi campi d’indagine in cui l’attenzione è rivolta ai comportamenti collettivi, all’architettura globale del sistema e alla dinamica dell’organizzazione che permette la comparsa di strutture non banalmente riconducibili ai costituenti elementari.

Al riduzionismo si è affiancata una nuova sensibilità metodologica ispirata ad un rinnovato interesse per l’epistemologia costruttivista e per l’approccio sistemico e cibernetico, in cui non si considera più la conoscenza come un’attività che procede dall’analisi dei “mattoni” del mondo ai sistemi più complessi con un processo lineare di accumulazione di informazioni, ma viene pensata come l’adozione di una pluralità di strategie cognitive che considerano in modo integrato più livelli di analisi in relazione alla complessità del sistema studiato

… Da allora l’attenzione dei fisici si è concentrata in modo particolare verso le strategie cognitive con le quali si mettono a punto le teorie scientifiche, intese non come mera “rappresentazione” dei fatti ma piuttosto come un modo, mai unico e neppure univoco, di “organizzarli” all’interno di una costruzione teorica.


è vero, non so molto del teorema di godel
della macchina di turing o della teoria del quantum brain
e forse tempo fa avrei lasciato da parte questo libro

ma proprio in questi in questi giorni sto leggendo
la testa ben fatta di edgar morin



a pagina 113 morin parla dell'occhio extradisciplinare

L'apertura è tuttavia necessaria. Accade anche che uno sguardo ingenuo da amatore, estraneo alla disciplina, risolva un problema la cui soluzione era invisibile in seno alla disciplina. Lo sguardo ingenuo, che evidentemente non conosce gli ostacoli che la teoria esistente oppone all'elaborazione di una nuova visione, può, spesso a torto, ma talvolta a ragione, permettersi questa visione.

Darwin, per esempio, era un amatore illuminato: Lewis Mumford ha attribuito a suo merito il fatto di non avere una formazione universitaria specializzata e anche di non avere una formazione biologica se non attraverso la sua passione per gli animali e la sua collezione di coleotteri. E Mumford conclude: " Data questa sua assenza di fissazioni e di inibizioni scolastiche, niente ostacolava il risveglio di Darwin di fronte a ogni manifestazione dell'ambiente vivente.

Nello stesso modo, il metereorologo Wegener, guardando ingenuamente la carta dell'Atlantico meridionale, aveva notato che l'africa occidentale e il Brasile si adattavano l'una all'altro. Rilevando similitudini di fauna e di flora, sia fossili che attuali, da una aprte all'altra dell'oceano, aveva elaborato, nel 1912, al teoria della deriva dei continenti: questa a lungo rifiutata dagli specialisti perchè "teoricamente impossibile", undenkbar, è stata accettata cinquant'anni più tardi, in particolare dopo la scoperta della tettonica a placche.

Marcel Proust diceva "Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere un occhio nuovo". Jacques Labeyrie ci ha suggerito il teorema seguente, che sottoponiamo a verifica: "Quando non si trova una soluzione in una disciplina, la soluzione viene dal di fuori della disciplina."


trovo queste parole entusiasmanti e dense di significato

per questo martedì 27 maggio alle ore 18.00
andrò ad ascoltare ignazio licata
che presenterà il libro alla libreria la feltrinelli
di via vittorio emanuele orlando a roma

sarà interessante sperimentare
il mio occhio extradisciplinare

e voi...volete provare?

17 maggio 2008

progettare per creare



artedelrestauro.it
è il primo blog italiano che si occupa di restauro

il suo autore è carlo ferrari
che ho avuto il piacere di conoscere
seguendo un corso di philp holt

sono bastate poche parole per fare amicizia
e scoprire che anche lui utilizza le mappe mentali

non solo per progettare il blog



ma anche il corso di restauro 10 passi.com



chiaccherando abbiamo scoperto
che le nostre storie sono simili
una passione che si trasforma in un lavoro

entrambi abbiamo scelto la bottega artigianale
con i suoi tempi lenti, densi di riflessione
per riportare a nuova vita mobili preziosi
o dare colore e movimento a un pensiero

carlo si racconta qui



p.s.
piccolo indovinello
qual è l'etimologia della parola vernice ?

;)

15 maggio 2008

incontro

questa sera parteciperò ad un'iniziativa organizzata
da ManagerZen per ALITUR
l'associazione laureati in ingegneria di tor vergata, roma

parlerò delle mappe mentali:
cosa sono? a cosa servono?

11 maggio 2008

da amsterdam una nuova mind mapper



dopo paul foreman ecco josephine moons, alias miss moon
e il suo particolare stile per creare mappe mentali

questa la sua mappa di presentazione

le nuove forme del testo


da non perdere il post dell'11 maggio di luisa carrada
vera cool hunter della rete!

02 maggio 2008

una mappa mentale collettiva

i cafè che si svolgono presso lo spazio dell'anima di roma
offrono momenti di riflessione, condivisione
e partecipazione attiva su temi
ogni volta diversi e stimolanti

ad aprile abbiamo iniziato un "viaggio radiale”
intorno alla parola felicità




prima tappa_9 aprile

miryam ha dato inzio al cafè leggendo
l’introduzione del libro le vie della felicità di richard schoch

"La storia della felicità è una storia infelice. Più di duemila anni fa, quando per primi gli antichi greci riflettevano su cosa fosse il Bene, la felicità era una virtù civica che richeideva di essere coltivata nell'arco di uan vita intera. Oggi è alla portata di tutti: ingoia una pillola e sarai felice; pratica lo yoga, e raggiungerai la beatitudine, assumi un life coach, e ritroverai la tua autostima. Abbiamo perso i legami con le tradizioni più ricche e antiche sulla felicità, così come non siamo più in grado di comprendere la natura morale di queste tradizioni. Ciechi di fronte alla saggezza del passato, neghiamo a noi stessi la possibilità di trovare una felicità che abbia un qualche significato. Ci siamo accontentati di una felicità più fragile: raggiungere il piacere ed evitare dolore e sofferenza." Richard Schoch

la conversazione ha vuto inzio con le domande
Che cos'è la felicità? Una sensazione? Una condizione? Si coglie in un attimo o è permanente? E' individuale o collettiva? Cosa mi rende felice? Quando sono stata felice?

questa è la mappa mentale che ho disegnato
durante la serata



quando prendo appunti con una mappa
cerco di scrivere la parola centrale
con enfasi, utilizzando almeno 3 colori

a volte, per la fretta, non riesco
a fare un disegno che esprima il concetto
per questo trasformo la parola in immagine
così come facevano i futuristi ;)

in questo caso ho scritto la parola felicità
con una grande F maiuscola
squadrata , “robusta”, di color blù
per simboleggiare la mia razionalità, la parte conscia
il mio vivere sulla terra con profonde “radici”



il resto della parola, invece, l’ho scritto
con un tratto flessuoso e morbido di color rosso
per richiamare la mia parte emotiva, la parte inconscia

due tratti, due colori diversi perché
la felicità nasce dalla piena accettazione di me stessa:
solo conoscendomi posso raggiungere
quello che i greci chiamavano eu-daimonia


23 aprile_seconda tappa


caterina ha proposto un articolo pubblicato sull’Espresso n. di aprile
La dea felicità. Ossessiona filosofi, politici, economisti.
Tutti impegnati nella ricerca di una formula
che la renda all’infinito e disponibile.
Ma quanto ne abbiamo veramente bisogno?

di maria grazia meda

in particolare ci siamo concentrati
sull’articolo di umberto galimberti



a questo punto la mappa mentale
da individuale si è trasformata in collettiva
dal foglio A4 sono passata al formato poster
e seguendo lo svolgimento della conversazione
ho disegnato nuovi rami per le parole-chiave



è stato molto utile tracciare passo dopo passo
i percorsi delle nostre riflessioni

ciascuno di noi ha avuto la possibilità
di concludere il proprio intervento con delle parole-chiave
e indicare su quale ramo della mappa
dovevano essere scritte creando dei collegamenti
con altre parole “vicine” o “lontane”

un bel momento è stato quando caterina
si è avvicinata alla mappa
e con naturalezza ha scritto la sua parola
proponendo di modificare alcuni particolari del disegno
dalla porta della consapevolezza la felicità esce e/o entra



scrive galimberti...
(…) La felicità, questa condizione esistenziale a cui ciascuno ambisce è accessibile a tutti a prescindere dalla ricchezza, dalla condizione sociale, dalle capacità intellettuali, dalle condizioni di salute.
Non dipende dal piacere, dal benessere fisico, dall’amore, dalla considerazione dall’ammirazione altrui, ma esclusivamente dalla piena accettazione di sé, che Nietzsche ha sintetizzato nell’aforisma “ Diventa ciò che sei” (…)


angelo, invece, ha suggerito di disegnare
lungo il sentiero che conduce alla felicità
un albero con profonde radici
e con una folta chioma, simbolo di un’espansione,
che a volte ha bisogno però anche di una potatura



scrive galimberti...

(…) Se l’infelicità è il risultato di un desiderio lanciato al di là delle nostre possibilità, non ho alcuna difficoltà a dire che chi è infelice deve cercare in se stesso la causa della sua infelicità, per aver improvvidamente coltivato un desiderio infinito e incompatibile con i tratti della sua personalità, che non si è mai dato la briga di conoscere.(…)


questa è la mappa al termine della serata
che abbiamo realizzato insieme



l’utilizzo della tecnica delle mappe mentali
per rappresentare le riflessioni sul tema della serata
è stato molto apprezzato

è bastata una breve introduzione
per delineare le regole base del mapping
perché tutti potessero con naturalezza
partecipare attivamente alla creazione della mappa

la mappa collettiva è stata utile
perché ci ha permesso di mantenere alta la concentrazione
ed evitare di divagare prendendo “altre strade”

è stata sempre il nostro punto di riferimento
e vederla crescere sotto gli occhi
ha emozionato un po’ tutti

ormai siamo assuefatti dalle slide di power point
che sfrecciano veloci una dopo l’altra
e lasciano poco spazio alle emozioni
e all’irripetibilità del gesto creativo

tutti si sono incuriositi a vedere
i miei pennarelli colorati sparsi qua e là
e mentre li prendevo in mano per scrivere
mi sembrava quasi di poter toccare un’idea!



rappresentando i pensieri in modo radiale
il confronto è stato più ricco e vivace
e ha dato vita ad una vero pensiero complesso
che si può guardare e toccare!

la prossima tappa del viaggio radiale intorno alla felicità
sarà mercoledì 7 maggio alle 20, 30



chi vuole ripartire con noi ?