D-la Repubblica delle donne del 1 agosto
a pag 48 ha segnalato il sito nuovo e utile
di annamaria testa
tra le teorie e pratiche di creatività, indicate nel sito,
la giornalista segnala la sezione problem solving
dove "...scopri come migliorarti la vita
con le mappe mentali"
forse avrà letto la mia storia ?
chissà...
io di sicuro ora sto leggendo il libro
farsi capire di annamaria testa
che mi aiuterà a comunicare meglio !
in particolare il capitolo dedicato alle
"Mappe, trappole e via di scampo"
(...) Chiamiamo mappa la rappresentazione soggettiva e parziale che ciascuno si fa dei fenomeni o concetti complessi. Costruirsi mappe del mondo (apprendendo, connettendo e ricordando) è un'attività fondamentale: dà un senso alle nostre percezioni e un orientamento alle nostre azioni (...)
e il capitolo "La creatività come atteggiamento mentale"
(...) Alcuni fantasmi svolazzano intorno a chi, avendo gli strumenti necessari (se no, i fantasmi sono altri), sta facendo qualcosa che c'entra con la creatività. Si chiamamo solitudine, fragilità (queste sono condizioni ineliminabili) e miopia, accanimento, frustrazione, ostinazione (queste, invece, sono condizioni connesse con errori di strategia (...)
buona lettura !
05 settembre 2009
letture estive
Pubblicato da roberta buzzacchino
Etichette: leggere, mappe mentali
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3 commenti:
ho comprato anche io quel libro. Inizialmente sembrava iteressante, ma è scitto verametne da cani. Ed è un paradosso che un libro sulla comunicazione sia scritto male. Sembra che l'autrice voglia volutamente complicare le frasi per darsi un tono, come in certi testi universitari..... l'idea è buona, ma la realizzazione è pessima. Ovviamente la critica è all'autrice, non a te che scrivi questo interessantissimo blog!
come la PNL ha ampiamente trattato "la mappa non è il territorio". Penso che Covey sia riuscito ad essere molto chiaro sulla tematica sul suo "le 7 regole per avere successo" quando parla dei "paradigmi".
@ gentile anonimo
ovviamente ciascuno è libero di esprimere le proprie opinioni
personalmente trovo il libro non complicato ma complesso: ogni pagina è densa di concetti e richiede il giusto “tempo” per metabolizzarne i contenuti
oggi siamo troppo abituati a leggere libri dove tutto è diluito, annacquato, scritto in modo superficiale e approssimativo
e tutto "sembra" più facile...
@ luigi
grazie per la segnalazione del libro di covey
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