del filosofo edgar morin avevo già parlato qui
su D-la repubblica delle donne di sabato scorso
a pag. 79 una sua intervista
(...) Che cosa ci intossica?
Le idee esemplificatrici. I pensieri chiari e distinti, che rifuggono l'oscurità e l'incertezza, la complessità. Quei pensieri che credono di possedere il mondo ma sono posseduti dal fantasma folle della lucidità.
Qual è un pensiero sano?
Un pensiero ecologico è necessario ma non potrà essere sano se non accetta la propria follia. E' nel dialogo tra ordine e disordine che sta l'anima del mondo.
Che cosa la incanta ancora?
Piangere, amare, ridere, comprendere. Mi sento sempre in cammino, e nello stesso momento un vecchio, un adulto, un adolescente e un bambino. La curiosità e la passione ha "fatto" la mia vita. Una curiosità onnivora e una infinita passione.
p.s.
morin a novembre sarà a milano e a rimini
07 settembre 2009
la follia necessaria
Pubblicato da roberta buzzacchino
Etichette: complessità
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1 commento:
Morin ha fatto danni non quantificabili, specialmente quando un gruppo di imbe**lli ha tentato di tradurre le sue chiacchiere in ambito pedagogico
DA DIMENTICARE subito!
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