11 luglio 2010

imparo a disegnare

Il magazine Sette di venerdì scorso

pubblica l'articolo di Antonio D'Orrico
" 32 libri per l'estate" e nella lista appaiono
"La tirannia dell'email", di cui avevo già parlato qui
e "Imparo a disegnare" di Barrington Barber

Amate i manuali, i libri che insegnano qualcosa, vi piace disegnare ma non lo sapete farlo? Ecco un libro che è già stato un fenomeno editoriale nel resto d'Europa, Imparo a disegnare Barringon Barber. Il titolo non mente: provate per credere. Libro in pura e salutare controtendenza nel mondo dominato dalla fotografia (dei telefonini).

nei prossimi giorni andrò in libreria
per sfogliare il libro e vi saprò dire di più,
per ora mi viene da pensare che se il libro
è già un fenomeno editoriale in europa
forse è il segnale che c'è la voglia di recuperare
il linguaggio visuale che abbiamo abbandonato
sui banchi delle scuole elementari

ricevo diverse mail di persone alle prime armi
con le mappe mentali che sono preoccupate
di fare brutta figura con i propri scarabocchi
e, di conseguenza, rimangono "bloccati" davanti al foglio

questo è un vero peccato perchè così perdiamo
una parte importante del nostro linguaggio
che può essere espresso in modo semplice
come questo esempio fornito da housatonic


oppure come ci ricorda laura canale
nella rubrica "Ricamando il mondo"
della rivista di geopolitica Limes

(...) Sarebbe molto bello e utile se molte persone imparassero, carta e matita alla mano, a disegnare anche in modo semplice, quello che succede nel mondo. Il nostro interesse per gli altri paesi cambierebbe enormemente.(...)

o ancora simo capecchi che segnala nel suo blog
un'iniziativa importante una carriola di disegni


...nessuno ha ancora raccontato L'Aquila e il terremoto con matita e taccuino, girando per le strade e disegnandola dal vero. L'Idea è proprio questa ed è semplice in fondo: raccogliere le immagini dei disegnatori che attraversando le strade, le piazze, le nuove periferie di questa città silenziosa, ma non ancora ridotta al silenzio, vogliano raccontare i luoghi comuni e non comuni del terremoto (...)



... Carriole, matite e proteste pacifiche sono gli strumenti inadeguati che abbiamo per tenere desta l'attenzione sul terremoto dimenticato...

(il disegno è di laura scarpa)

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