forse la risposta alla mia domanda l'ho trovata nel libro
Sinsemie. Scritture nello spazio di luciano perondi
in diverse parti del libro l'autore parla
di scritture sinsemiche elementari
riferendosi anche alle notazioni specialistiche
come la matematica e la chimica
secondo l'autore nella notazione chimica si mescolano
segni alfabetici con funzione ideografica, segni iconici,
ideogrammi il tutto articolato in una sintassi bidimensionale
in cui lo spazio assume un valore importante
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la sinsemia che caratterizza la notazione chimica
è di tipo bottom-up o procedurale
(...) L'aspetto interessante di questo tipo di sinsemia è che una serie di procedure, più o meno strettamente normate, può apparire una macrostruttura che non si conosce in partenza e il cui contenuto informativo non è latente nei dati, ma nel sistema di organizzazione e visualizzazione dei contenuti stessi (...)
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l'autore individua poi i vantaggi nell'utilizzo
di strumenti di organizzazione sinsemica del testo
(...) Oltre ai vantaggi di natura quantitativa (in più modi si scrivono le cose, più elementi emergono), l'utilizzo estensivo e cosciente di un approccio sinsemico al testo comporta altri due possibili vantaggi:
- Il primo prettamente neurofisiologico: un maggiore numero di rappresentazioni legate ad un evento, un oggetto, un concetto, permettono una sua migliore comprensione, memorizzazione e sedimentazione;
- Il secondo di natura grafico-psicologico: utilizzare artefatti di tipo analogico e sintetico permette (nei contesti appropriati) una più immediata comprensione di alcuni aspetti del testo, rispetto a una organizzazione del testo univocamente sequenziale. (...)
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quello che mi ha colpito nella lettura
è il passo dove è messa in evidenza l'analogia
che intercorre tra la notazione chimica
e i legami delle molecole
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per fare un esempio l'autore fa riferimento
alla molecola di pentacene fotografata
da Ibm Research con un microscopio elettronico
che ha reso visibili i legami molecolari
la foto del pentace è stata poi messa a confronto
con la corrispondente formula chimica
molto simile a quella della molecola reale
guardando queste immagini non ho potuto fare a meno
di pensare all'analogia tra neurone e mappa mentale
ora mi piace immaginare che il prof. francesco naso,
con la sua sensibilità di chimico, sia stato "attratto"
dalla mappa mentale come rappresentazione del pensiero
perchè essa è evocatica di una realtà fisica (il neurone) così come nella chimica una formula è evocativa della molecola reale
a questo punto non mi rimane che aspettare
il prossimo natale per andare a salutare il prof.naso,
fargli omaggio di questa nuova mappa mentale
e conversare con lui di sinsemia, chimica e mind mapping !
:)
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