30 novembre 2007

l'emozione nella mappa

nell'inserto nova24 del sole24ore di ieri
luca dello iacovo ci porta nelle filippine e a san francisco
per scoprire come una mappa può essere utile
a recuperare la memoria collettiva o tracciare i sentimenti

la mappa del patrimonio intangibile




(…) Nelle filippine gli studenti di alcune comunità rurali hanno riprodotto il proprio territorio in miniatura (in scala 1:5.000 e 1:10.000) con l’aiuto delle organizzazione non governative, utilizzando plastici bianchi che possono arrivare a dimensioni di 20 metri quadrati.
Poi hanno chiamato gli altri abitanti del villaggio per colorarli. Spiega Giacomo Rambaldi, responsabile del Centro per la cooperazione agricola e rurale (Cta): dopo pochi minuti un anziano che non ha mai visto un’area dall’alto riconosce la casa, la fonte dell’acqua, i luoghi sacri. Come se navigasse la mappa nella propria mente”. Insieme hanno delimitato le superfici con la lana, colorato gli spazi con la pittura e segnato i posti con le puntine per simbolizzare ospedali, correnti, foreste di faggio e di robinia. “Questo processo – continua Rambaldi – richiama ala memoria quanto noi sappiamo di sapere: è la conoscenza “tacita”. Così gli anziani visualizzano le loro conoscenze e i ricordi: ne discutono e li analizzano in gruppo. I giovani, che spesso non conoscono queste informazioni, ascoltano. C’è un trasferimento tra generazioni di saperi, di leggende, di memorie legate ai luoghi”.
(…) È un progetto che sarà impegnato dall’Unesco per applicare la convenzione sulla salvaguardia del “patrimonio naturale intangibile”. Una ricchezza fatta di riti, conoscenza della natura, parole rare, abilità tecniche: come dice il Piccolo principe alla volpe nel capolavoro dello scrittore francese Antonine de Saint- Exupery “l’essenziale è invisibile agli occhi”.
(…)

la mappa dei sentimenti


(…) Christian Nold, artista inglese appassionato di tecnologia, ha disegnato con un modello virtuale una cartina delle emozioni provate da un centinaio di perone, grazie a tre strumenti: un apparecchio per rilevare la risposta galvanica della pelle (Gsr, Galvanic skin response), un ricevitore per il sistema satellitare Gps e il mondo virtuale di Google Earth. Nold ha chiesto a 98 persone di San Francisco di vivere un giorno portando con sé il Gsr, una tecnologia che ha rilevato le emozioni più intense, associandole a un luogo attraverso il Gps. In un secondo momento ogni partecipante ha spiegato il motivo del cambiamento di stato d’animo: per esempio, Clare ha ricordato che stava attraversando il traffico, Alex2 invece parlava con un amico. Un esperimento aperto in cui Nold ha condiviso i dati con le persone che lo hanno aiutato nella ricerca, e ogni partecipante ha potuto interpretare i suoi dati biometrici.
Alla fine il creativo inglese ha costruito una mappa delle emozioni a San Francisco con Google Heart: chiunque può scaricare il file e navigare in un ambiente tridimensionale costituito dalle segnalazioni integrate dei partecipanti dell’esperimento. Si può risalire perfino al percorso delle singole persone. È forse, uno dei primi diari delle emozioni scritti a più mani senza inchiostro.



trovo questi progetti veramente interessanti
e mi confermano che "mappare"
cioè visualizzare e condividere con altri idee ed emozioni
può essere un modo per comunicare
in un mondo sempre più complesso

p.s.
grazie a luca dello iacovo
per questo articolo

29 novembre 2007

desideri

"Per potersi realizzare i desideri devono essere colorati. Giusto. Finalmente capivo cosa c’era di sbagliato coi desideri che avevo espresso fino a quel momento nella mia vita. C’era questa regola e nessuno me l’aveva detto."

gianrico carofiglio

28 novembre 2007

il futuro delle mappe

interessante articolo di gianandrea giacoma
sui possibili scenari di sviluppo
della rappresentazione della conoscenza tramite mappe


le mappe concettuali e e le mappe mentali
sono utili modi di rappresentare graficamente
saperi e conoscenze per facilitarne
la comprensione, l’analisi, la comunicazione e condivisione

gianandrea osserva giustamente che
non bisogna vedere una mappa mentale/concettuale
solo dal punto di vista materiale e pratico
ma anche da quello psicologico

(…) se per un attimo ci spostiamo all’interno del sistema psiche e osserviamo le mappe da questo punto di vista, la prima cosa che notiamo è che si tratta di una forma di memoria ausiliaria. Un supporto alla nostra capacità di riconoscimento, rievocazione, ecc.. Questo supporto ai nostri limiti di memoria serve a compiere analisi, valutazioni, controlli, feedback, soluzioni, problem solving con più efficacia in senso sia verticale che orizzontale.
Dal punto di vista interno al sistema psichico, una mappa mentale è una forma di “mente diffusa”. Voglio dire che le mappe mentali o concettuali sono strumenti che ricalcano la nostra organizzazione dei pensieri, ampliando la nostra capacità di memoria fissando i concetti graficamente in un insieme visibile nella sua totalità con un colpo d’occhio e potenziando la nostra possibilità di sintesi mediante l’uso di un linguaggio visivo.
Niente di nuovo sotto il cielo, già la scrittura è uno strumento che raccoglie, conserva e rende condivisibile gli “oggetti” della nostra mente; le mappe sfruttano la maggiore capacità di sintesi delle immagini e della grafica ricalcando l’economia organizzativa che la mente ha sviluppato nella sua evoluzione.(…)


gianandrea prosegue delineando
possibili scenari di sviluppo delle mappe
tra cui quello di una maggiore rappresentabilità
del fattore emotivo
che è alla base dell’organizzazione
della conoscenza, delle scelte e dei comportamenti

(…)Sottesa alla razionalità delle nostre strategie e analisi, c’è un campo di fattori emotivi che non sono sempre così espliciti e uno dei possibili obiettivi delle future mappe sarà proprio quello di fornirci una funzione di “specchio” del nostro modo di pensare e comportarci.(…)

personalmente credo, come gianandrea,
che una mappa mentale
possa aiutare ad esprimere la nostra emotività
troppo spesso sepolta dalla razionalità

recentemente in un corso sul mapping
cui ho partecipato come docente
presso un’importante azienda di ICT
ho avuto conferma di tutto ciò

ciascun partecipante al corso
ha sperimentato le mappe in contesti diversi
non solo quelli legati all’attività professionale
ma anche quelli relativi alla vita privata

è stato bello scopire che il mapping coinvolge le persone
dentro e fuori l’azienda
è un nuovo modo di pensare
per vedere la vita in tutta la sua complessità

per esempio Stefania ha raccontato
che per lei la cosa più importante
non è stato realizzare la mappa in se per sé, ma “mappare”

infatti, mentre preparava una mappa per il settore vendite,
si è trovata a riflettere sul “contenuto vero” del suo lavoro
e di come questo influisce sulla sua vita privata

per Grazia invece l’opportunità che l’azienda le ha dato
di conoscere il mapping è stato rilevante
perché ha potuto aggiungere
qualcosa di nuovo nel suo bagaglio di conoscenze

in particolare ha raccontato
di come ha trascorso un pomeriggio con sua figlia di 9 anni
e attraverso una mappa mentale ha conosciuto meglio
il suo mondo, i suoi interessi, i suoi sogni

se volete conoscere altre storie e applicazioni delle mappe mentali nella vita quotidiana vi consiglio di leggere come realizzare le mappe mentali, un testo breve e agile per chi vuole approcciare le mappe mentali in modo soft

la storia che a me è piaciuta di più è quella della "mappa sul frigorifero"
quando l’ho raccontata a mia sorella Francesca
lei ha subito provato una mappa per tenere a bada il manage familiare
(cioè i miei mitici nipoti carlo e paolo di 6 e 4 anni)

27 novembre 2007

dall'italia alla francia


con grande piacere
ho scoperto che la mia mappa n.0
ha oltrepassato le alpi ed è stata pubblicata
nel sito francese serial mapper di Claude Aschenbrenner

merci claude !

il sito è veramente interessante
curiosando ho scoperto l'artista John Clapp
e il suo sketch book how the eye works


25 novembre 2007

scoprire il cervello: i neuroni specchio

così come ho raccontato nella mia storia
con il tempo le mappe mentali
sono diventate un mezzo attraverso il quale
conoscere meglio me stessa
e ciò che madre natura mi ha donato: il cervello!

la voglia di saperne di più
e di conoscere i suoi segreti
mi ha spinta lo scorso anno
ad andare al festival della mente di sarzana
per ascoltare giacomo rizzolati i cui studi
hanno rivoluzionato negli ultimi anni
il panorama delle neuroscienze cognitive

So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio. "Come comprendiamo le azioni degli altri? Negli ultimi anni sono le neuroscienze a offrire le risposte più convincenti. L'autore, neurofisiologo, ha scoperto un tipo particolare di cellule, i neuroni specchio, dotate della particolarità di attivarsi sia quando osserviamo un'azione sia quando la compiamo noi stessi. Trovano così spiegazione molti dei nostri comportamenti individuali e sociali, ma ciò comporta anche una trasformazione nel modo di intendere percezione, azione e cognizione, dato che lo studio dei neuroni specchio mostra che le aree del cervello deputate all'agire sono in grado anche di percepire e di conoscere."

se avete 9 minuti a disposizione
vi consiglio il video realizzato da giulietta capacchione
che spiega in modo chiaro e semplice
cosa sono i neuroni specchio
come sono stati scoperti
in cosa sono implicati:
empatia, comportamento imitativo
apprendimento, autismo

menti curiose

le storie delle persone mi appassionano sempre
ma quelle raccolte da john brockman
mi hanno affascinato completamente

Menti curiose.Come un ragazzo diventa uno scienziato" John Brockman raccoglie ancora una volta attorno a sé le menti più brillanti della scienza, ponendo loro una domanda: «Cosa ha spinto dei normali adolescenti a percorrere la strada della ricerca?». All’appello hanno risposto 27 studiosi di fama, tra cui Steven Pinker, Stephen Jay Gould, Murray Gell-Man, David Buss e Lynn Margulis. Scopriamo così che Daniel Dennet, lungi dall’essere uno studente modello, si dedicò a ogni genere di lavori prima di trovare la sua strada; che Richard Dawkins, autore del celebre Il gene egoista, da giovane mostrava davvero poco interesse per gli studi scientifici, ai quali preferiva di gran lunga viaggiare; che Stephen Jay Gould, infine, rimase a tal punto spaventato dal Tirannosaurus Rex conservato presso l'American Museum of Natural History di New York da decidere di diventare paleontologo prima ancora di conoscere il significato della parola."

(...)il punto di partenza è stata una domanda:"cosa,nella tua infanzia,ha fatto sì che dedicassi tutta la tua vita alla scienza? che cosa ha fatto nascere l'interesse per il tuo attuale campo di ricerca e ti ha fornito l'ispirazione per diventare la persona che sei? chi erano i tuoi genitori, i tuoi compagni, i tuoi mentori?quali sono stati i punti di svolta, le contiguità, le influenze, le rivelazioni, gli incidenti, le pressioni, i conflitti, gli errori?(...)

ciò che tutti avevano in comune nella propria infanzia
era la curiosità e una profonda passione per imparare

i temi toccati nel libro sono imprevedibili
preparatevi a delle belle sorprese

p.s.
mentre leggete provate a tornare indietro nel tempo
e a dire: quando ero bambino...
riscoprirete così la vostra mente curiosa!

23 novembre 2007

identità: chi sono io? chi sei tu?



Allo spazio dell'anima di roma
ha preso avvio l'iniziativa dei café

un momento di riflessione e condivisione
a partire dall'incontro di storie, di persone
in una dimensione di generoso dono di sè

il tema degli incontri è l'identità
declinato in diversi aspetti

mercoledì 7 il tema è stato: chi sono io? chi sei tu?
ciascuno ha portato un testo, un aforisma
una poesia, un brano di un romanzo
la cui lettura è stato il medium
attraverso cui svelare un po' di noi stessi

la "conversazione" è stata coinvolgente
un vero viaggio nell’anima di tutti i partecipanti
così ricco di suggestioni che mentre ascoltavo
ho voluto prendere appunti sul mio quaderno
per ricordare i particolari e le emozioni

prendere appunti facendo una mappa mentale
mi ha permesso di seguire il flusso naturale dei pensieri
esercitando “ l’arte dell’ascolto”

ho potuto osservare lo sguardo dei miei compagni di viaggio
e al tempo stesso annotare velocemente le parole
che suscitavano in me profondi sentimenti e intime sensazioni

la mappa ha come centro la parola identità e si legge in senso orario
nel primo ramo ho indicato il tema della serata: chi sono io? chi sei tu?
nei successivi rami principali ci sono i titoli dei libri scelti da ciascuno
mentre nei rami secondari ho scritto alcune parole chiave

questa mappa non rappresenta tutto quello che è stato detto
così come una mappa stradale non può rappresentare
il territorio nei suoi particolari

la sua funzione è quella di evocare
suscitare curiosità, domande, voglia di approfondire
per conoscere diverse identità
e forse guardare la propria da una nuova prospettiva
che da individuale diventa collettiva

22 novembre 2007

asia e occidente




in un precedente post avevo parlato del mind map festival 2007
che in questi giorni si sta svolgendo a singapore

oggi Lee Xian Jie ha lasciato un commmento al mio post
e così ho potuto vedere le foto della super mappa
che lui ha scattato e pubblicato nel suo blog

thank you, lee !

la super mappa è stata realizzata da 1600 studenti di 15 scuole
e rappresenta la storia e la cultura di singapore

questo il video della grande festa

guardando queste immagini
e leggendo di come questa tecnica
stia diventando sempre più utilizzata in asia
ripenso a quando quest'estate
ero al festival della filosofia di modena
e mentre prendevo appunti con le mappe
le persone sedute accanto a me
mi guardavano un pò stranite

certo la mappa mentale per noi occidentali
è un modo diverso, alternativo, non tradizionale
per rappresentare il pensiero e la conoscenza

invece del "segno" lineare (proposizione, periodi)
si usa un "segno" radiale (parole chiave e immagini)
che comunicando con l'emisfero destro del cervello
fa sorgere curiosità, domande, dubbi,
forse anche un pò di sano disorientamento...

d'altra parte madre natura ci ha creati perfetti
non solo con un emisfero sinistro_razionalità_logica
ma anche con un emisfero destro_creatività_percezione sensibile delle cose
non solo con una mente, ma anche con un cuore

le mappe mentali sono per me
uno strumento per comunicare anche con la parte creativa
che noi tutti possediamo
ma forse a volte dimentichiamo di avere

la mappa rompe gli schemi tradizionali
ti fa fermare ed esclamare:
cos'è questa roba...??? => voglia di allontanare
oppure
cos'è questa roba…!!!! => voglia di avvicinare

la possibilità che davanti ad una mappa
ci siano queste reazioni contrastanti e antitetiche
crea "movimento" che è per me alla base della vita
come il caos_disordine è all'origine del kosmos_ordine
o se preferite il kosmos è all'origine del caos
chissà....?!?!

penso comunque che di fronte a ciò che è diverso
la cosa migliore da fare sia cercare di capire
e un buon libro è sempre utile

proprio ieri ho ricevuto la newsletter di managerzen
con la recensione di un libro interessante


"[...] Quando un cinese e un americano osservano un quadro, vedono la stessa cosa? E quando i loro bambini imparano a parlare, leggere e scrivere vivono esperienze simili? I teorici di logica formale direbbero di sì, ma lo psicologo americano Richard E. Nisbett non è dello stesso avviso.
Basta la semplice comparazione di abitudini, sistemi educativi, approcci all'esistenza, orientamenti religiosi e filosofici di società come quelle d'Occidente e di estremo Oriente per riconoscere la consistenza delle diversità culturali e il loro peso sulle nostre azioni: dal feng shui alla metafisica, un abisso separa i figli di Aristotele dai discendenti di Confucio; e il modo di pensare dei primi, individualista, analitico e "lineare", si scontra con quello "circolare" e olistico dei secondi"[...]

"[...]Questi ricercatori concordano in maniera sostanziale sulla natura di tali differenze: per esempio molti di essi ritengono che il pensiero europeo si fondi sul principio per cui il comportamento degli oggetti (fisici, animali e umani) può essere compreso in termini di regole esplicite.
Gli occidentali sono inclini alla categorizzazione, intesa come strumento per conoscere quali regole applicare agli oggetti in questione, e la logica formale svolge un ruolo rilevante nella risoluzione dei problemi.
Al contrario, gli asiatici orientali prestano attenzione non solo agli oggetti, ma anche a tutto ciò che li circonda, il mondo sembra più complicato, e la comprensione degli eventi presuppone sempre l'analisi di numerosi fattori che interagiscono in maniera complessa e non deterministica. Gli orientali ritengono che la logica formale giochi un ruolo limitato nella risoluzione dei problemi: infatti le persone troppo interessate alla logica sono spesso considerate immature. [...]".

"[...]In un momento storico in cui il bisogno di comprensione reciproca e di collaborazione si fa sempre più urgente, questo libro si offre come una mappa per esplorare i territori estesi ai margini dell'abisso e prova a gettare le basi per la costruzione del ponte che potrebbe oltrepassarlo.[...]".

forse se noi occidentali provassimo di più
a guardare le cose in modo diverso
scopriremmo nuovi orizzonti!

buona lettura :)

21 novembre 2007

la mente umana e le mappe

interessante post di pietro loiacono
- segnala il libro immagini e linguaggi del digitale
nel quale si parla dell'istinto umano a mappare
- spiega in modo chiaro la differenza tra
mappa mentale e mappa concettuale
- suggerisce alcuni software per realizzare
i due tipi di mappa

aprire

la mente è come un paracadute
funziona solo se si apre


albert einstein

dal testo all'immagine



sto leggendo il libro segnalato da pietro
e in particolare mi sono soffermata sul V capitolo

...il passare dal testo ai linguaggi visivi
aumenta il potenziale espressivo
e consente letture più ricche (per esempio "multiple")

infatti un testo ha un inizio, una fine
e un percorso obbligato di lettura
mentre un immagine no

inoltre, al contrario delle parole,
le immagini visive posseggono
una capacità di estensione verbale quasi infinita,
in quanto l'osservatore deve trasformarsi a sua volta in narratore

l'alfabeto visivo possiede inoltre
anche un valore emozionale come non ricordare
le riflessioni fatte da kandiskij in punto, linea e superficie
la linea orizzontale è fredda e quella verticale è calda

...ma è forse la capacità espressivo-creativa
che vede nelle immagini uno straordinario strumento

vanno spezzati, come sostiene jacques derida
i vincoli che ci impone la tradizione di scrittura lineare
introducendo nuove forme di scrittura pittografica

d'altra parte l'ipertesto andrebbe esattamente
nella direzione della richiesta derridiana
di "un nuovo tipo di scrittura geroglifica
che possa evitare alcuni dei problemi impliciti e inevitabili
dei sistemi occidentali di scrittura e delle loro versioni a stampa"

in questo filone espressivo e creativo
che studia le relazioni tra parola e immagine
merita certamente menzione
l'atlante della memoria di aby warburg
opera aperta composta da circa 60 tavole
a loro volta composte da collage
di circa 1500 tra foto e immagini

warburg usava queste tavole
per illustrare le proprie conferenze
..e visualizzare i temi principali
che aveva studiato nel corso della sua esistenza

queste tavole hanno esercitato un'influenza non trascurabile
e sono un esempio straordinario di struttura ipertestuale
l'aspetto innovativo è che i singoli link
non sono parole bensì immagini
e puntano a veri e propri discorsi di approfondimento


scrittura lineare e scrittura pittografica
tavole di warburg e mappe mentali:
l'uomo è sempre alla ricerca di nuovi strumenti
per rappresentare la propria conoscenza
e comunicare con gli altri

18 novembre 2007

la parola nell'arte

quando disegno una mappa
la parola diventa progatonista assoluta
si trasforma in immagine
e io mi sento un pò "futurista"

dal 9 novembre al 6 aprile al museo mart di rovereto
La parola nell'arte.Ricerche d'avanguardia nel '900.
Dal Futurismo ad oggi attraverso le collezioni del Mart


il percorso della mostra

- la forma della parola
- rivoluzione in parola
- parole in gioco
- parola e azione
- calligrafia
- parola e pensiero
- narrazione
- la parola negata

vera fonte di ispirazione!

17 novembre 2007

una mappa per viaggiare



quando si intraprende un viaggio
c’è sempre un momento iniziale
in cui bisogna decidere cosa portare con sè...


un mio articolo su complexlab

immaginazione

l'immaginazione è più importante della conoscenza
mentre la conoscenza si rivolge
a tutto ciò che è
l'immaginazione si rivolge
a tutto ciò che sarà


albert einstein

16 novembre 2007

mappe mentali e scrittura

organizzare le idee
scrivere un testo ricco di particolari
condurre il lettore fino alla fine
è sempre molto impegnativo

le mappe mentali possono venire in aiuto

io le ho utilizzate in scrivere una metafora organizzativa

pubblicato sul sito mestiere di scrivere

15 novembre 2007

le mappe mentali compiono 30 anni



dal 13 al 30 novembre a singapore
ci sarà il mind map festival 2007
per festeggiare i 30 anni di mind mapping

il programma è veramente interessante
e per l'occasione verrà realizzata
la mappa mentale più grande del mondo!


buon compleanno mind map !

p.s.
non posso fare a meno di fare una considerazione
tony buzan è inglese
ma per festeggiare è andato in asia
nemo profeta in patria!

da vedere

un video di alessio sperlinga
che introduce il tema delle mappe mentali

da leggere

"mappe mentali e scrittura" di umberto santucci
"mappe mentali in azienda"
di alessio sperlinga

risorse in rete

così come ho già raccontato nella mia storia
in rete ho trovato delle risorse veramente preziose

www.mappementali.com
strutturato in modo chiaro e semplice
uan vera guida per chi vuole muovere i primi passi

www.umbertosantucci.it
articoli utili e interessanti per approfondire

14 novembre 2007

dalla parola all'immagine

quando ho incominciato ad utilizzare le mappe
la prima cosa sulla quale ho incominciato a riflettere
è stato l'uso delle parole

dovendo scrivere su un ramo una sola parola chiave
ero costretta a rallentare, a riflettere sul suo significato
e alla fine sceglierne una tra tante simili

sono così ritornata ad utilizzare
il caro vecchio vocabolario!

quando sono a casa in fase di "meditazione"
uso il vocabolario di carta perchè mi piace
sfogliare le pagine,sottolineare le parole
lasciare un post-it con qualche commento

quando invece sono in giro e vado di fretta
utilizzo il de mauro paravia on line

ma la cosa che per me è indispensabile
è il servizio gratuito che offre la zanichelli
"la parola del giorno"

ogni mattina trovo nella posta elettronica
una nuova parola e ne assimilo il suo significato
in tutte le sue sfaccettature

quello che trovo molto utile è stampare la pagina
e cercare di trasformare la parola in immagine

all'inzio facevo solo degli scarabocchi
ma poi con il tempo ho incominciato a fare
disegni semplici ma espressivi
questo è un esempio

13 novembre 2007

un blog sulle mappe mentali e ...

ho deciso di scrivere un blog
perchè voglio continuare il mio viaggio di ricerca
e annotare tutto quello che vedo, leggo, sento

in rete ci sono già dei siti che si occupano di mappe mentali
e ultimamente anche in alcuni blog se ne parla

io cercherò di raccogliere informazioni e risorse
raccontando la mia personale esperienza di mapper

in questo blog però non parlerò solo delle mappe mentali
ma anche delle scoperte e riflessioni
su temi che mi stanno a cuore
scrittura, lettura, arte, fotografia, cinema, musica...

da quando utilizzo questa tecnica
per organizzare il mio pensiero
sono diventata sempre più curiosa
passo velocemente da un argomento all'altro
o approfondisco una specifica tematica
riuscendo ad avere una visione d'insieme del mio percorso

le mappe mi permettono di guardare le cose
in modo nuovo, da un punto di vista diverso

11 novembre 2007

perchè uso le mappe mentali?

un giorno sono salita su un treno speciale
e ho incominciato un viaggio di ricerca

con il trascorrere del tempo ho fatto nuove esperienze
conosciuto posti attraenti, coinvolgenti, lontani dai soliti luoghi comuni
ho scoperto che è possibile viaggiare in modo diverso
i binari del mio treno non sono per forza rigidi e lineari
ma possono essere morbidi e flessuosi
e mi consentono di ammirare dal finestrino
il paesaggio che vive dentro e fuori di me

questi i momenti del mio viaggio

- in movimento
- mi fermo
- scopro
- leggo
- sperimento
- approfondisco
- guardo
- continuo a viaggiare

se volete leggere la mia storia andate qui
ma poi tornate
perchè il viaggio continua!

09 novembre 2007

cos'è una mappa mentale?

la tecnica delle mappe mentali
sviluppata da Tony Buzan negli anni'60
si basa sulla prerogativa fondamentale della mente umana
di associare idee e pensieri in maniera non lineare

in particolare, permette di sfruttare al meglio
le potenzialità latenti dell’emisfero destro del nostro cervello
cioè quello che elabora le informazioni
in modo globale, creativo, intuitivo, figurato,
e farlo lavorare in sinergia con l’emisfero sinistro
che invece è logico, razionale

la mappa mentale è la rappresentazione grafica del pensiero
secondo una struttura radiale e una logica associazionistica

l'idea principale si scrive al centro della pagina
mentre altre idee e dettagli vengono collegati al centro
e sono espressi attraverso parole chiave
ed arricchiti con colori ed immagini

grazie alla grande quantità di associazioni possibili
la realizzazione di una mappa è un processo molto creativo
che fornisce l'opportunità di generare
nuove idee, non pensate prima

ogni parola in una mappa
è il possibile centro di un'altra mappa

una presentazione lineare (es.una lista o un elenco puntato)
data la sua struttura statica che prevede un’inizio ed una fine
neutralizza la creatività impedendo così al cervello
di fare associazioni e quindi di memorizzare in modo efficace

una mappa mentale, invece, con la sua struttura dinamica
che prevede un centro ma non una fine
supporta in modo completo il processo di generazione delle idee
in quanto fornisce un'efficace visione d'insieme
che aiuta il cervello ad elaborare pensieri ed idee

ed ora vi presento tony buzan!

dedico questo blog


a mio nonno amilcare

amava andare per mare
e seguendo una mappa
guardava lontano

oggi avrebbe 99 anni

mi chiamo roberta e...

Esperta in mind mapping, laureata in giurisprudenza, perfezionata in pubbliche relazioni, nel 2006 ho conseguito un Master di II livello in Comunicazione pubblica e istituzionale. Ho maturato diverse esperienze professionali nella Pubblica Amministrazione e ho sempre cercato metodologie che mi aiutassero a vivere il cambiamento in modo positivo.

Dal 2004 studio e applico il metodo delle mappe mentali, messo a punto dal cognitivista Tony Buzan, grazie al quale imparo, lavoro e comunico in modo creativo. Dal 2007 sono autrice del primo blog italiano dedicato alle mappe mentali www.mappementaliblog.blogspot.com Dal 2009 al 2013 sono stata docente di mind mapping in corsi di laurea e master del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, Università Sapienza di Roma.

Attualmente lavoro in INPS dove mi occupo di formazione. Nel 2013 ho ideato, progettato e realizzato il percorso formativo "Pensare, progettare e agire con il mind mapping". Nel 2014 il progetto, candidato al Premio Filippo Basile indetto dall’Associazione Italiana Formatori, ha ricevuto il 1° premio per la Sezione Sistemi Formativi e il Premio Speciale del Comitato scientifico.

Ai miei allievi ricordo sempre  la massima di Confucio "Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco".

hello world !




mi chiamo roberta
e questa è la mia mappa mentale n.0