30 novembre 2007

l'emozione nella mappa

nell'inserto nova24 del sole24ore di ieri
luca dello iacovo ci porta nelle filippine e a san francisco
per scoprire come una mappa può essere utile
a recuperare la memoria collettiva o tracciare i sentimenti

la mappa del patrimonio intangibile




(…) Nelle filippine gli studenti di alcune comunità rurali hanno riprodotto il proprio territorio in miniatura (in scala 1:5.000 e 1:10.000) con l’aiuto delle organizzazione non governative, utilizzando plastici bianchi che possono arrivare a dimensioni di 20 metri quadrati.
Poi hanno chiamato gli altri abitanti del villaggio per colorarli. Spiega Giacomo Rambaldi, responsabile del Centro per la cooperazione agricola e rurale (Cta): dopo pochi minuti un anziano che non ha mai visto un’area dall’alto riconosce la casa, la fonte dell’acqua, i luoghi sacri. Come se navigasse la mappa nella propria mente”. Insieme hanno delimitato le superfici con la lana, colorato gli spazi con la pittura e segnato i posti con le puntine per simbolizzare ospedali, correnti, foreste di faggio e di robinia. “Questo processo – continua Rambaldi – richiama ala memoria quanto noi sappiamo di sapere: è la conoscenza “tacita”. Così gli anziani visualizzano le loro conoscenze e i ricordi: ne discutono e li analizzano in gruppo. I giovani, che spesso non conoscono queste informazioni, ascoltano. C’è un trasferimento tra generazioni di saperi, di leggende, di memorie legate ai luoghi”.
(…) È un progetto che sarà impegnato dall’Unesco per applicare la convenzione sulla salvaguardia del “patrimonio naturale intangibile”. Una ricchezza fatta di riti, conoscenza della natura, parole rare, abilità tecniche: come dice il Piccolo principe alla volpe nel capolavoro dello scrittore francese Antonine de Saint- Exupery “l’essenziale è invisibile agli occhi”.
(…)

la mappa dei sentimenti


(…) Christian Nold, artista inglese appassionato di tecnologia, ha disegnato con un modello virtuale una cartina delle emozioni provate da un centinaio di perone, grazie a tre strumenti: un apparecchio per rilevare la risposta galvanica della pelle (Gsr, Galvanic skin response), un ricevitore per il sistema satellitare Gps e il mondo virtuale di Google Earth. Nold ha chiesto a 98 persone di San Francisco di vivere un giorno portando con sé il Gsr, una tecnologia che ha rilevato le emozioni più intense, associandole a un luogo attraverso il Gps. In un secondo momento ogni partecipante ha spiegato il motivo del cambiamento di stato d’animo: per esempio, Clare ha ricordato che stava attraversando il traffico, Alex2 invece parlava con un amico. Un esperimento aperto in cui Nold ha condiviso i dati con le persone che lo hanno aiutato nella ricerca, e ogni partecipante ha potuto interpretare i suoi dati biometrici.
Alla fine il creativo inglese ha costruito una mappa delle emozioni a San Francisco con Google Heart: chiunque può scaricare il file e navigare in un ambiente tridimensionale costituito dalle segnalazioni integrate dei partecipanti dell’esperimento. Si può risalire perfino al percorso delle singole persone. È forse, uno dei primi diari delle emozioni scritti a più mani senza inchiostro.



trovo questi progetti veramente interessanti
e mi confermano che "mappare"
cioè visualizzare e condividere con altri idee ed emozioni
può essere un modo per comunicare
in un mondo sempre più complesso

p.s.
grazie a luca dello iacovo
per questo articolo

1 commento:

Giacomo ha detto...

Se qualcuno e' interessato alla cartografia partecipativa suggerisco di iscriversi ad uno dei gruppi di discussione messi a disposizione da www.ppgis.net