in un precedente post
ho parlato di come sia importante
per realizzare una mappa mentale efficace
scegliere le parole chiave più appropriate
e associarle a delle immagini
per fare questo è indispensabile
utilizzare il dizionario che cesare marchi
nel libro Impariamo l'italiano descrive così
(...) Per dipingere è indispensabile conoscere i colori; per suonare, le note; per scrivere, le parole. Tavolozza dei nostri pensieri, tastiera delle nostre idee è il dizionario.
"Come avete fatto per imparare a scrivere in questo modo?" domandò Baudelarie a Theophile Gautier. "Ho studiato molto il vocabolario" rispose Gautier.
La lettura del vocabolario è una delle più eccitanti aventure della fantasia, perchè contiene l'universo. Qui ci sono tutti i libri del mondo, passati e futuri. Basta tirarli fuori, ha detto Anatole France.
Si può leggerlo e gustarlo ad apertura di libro, non c'è bisogno di arrovellarsi - a che punto ero rimasto? - come accade con i romanzi; nel dizionario ogni parola costituisce una vicenda a sè stante, un romanzo liofilizzato, in tutto decine di migliaia di romanzi perchè ogni parola, essendo lo specchio d'una cosa, riflette una storia dell'uomo, una conquista del suo pensiero.(...)
(...) Intendiamoci: non è necessario, nè d'altra parte sarebbe umanamente possibile, conoscere a memoria tutto il vocabolario; l'importante è consultarlo con giudizio al momento opportuno, come non serve sapere tutto l'orario ferroviario, basta saperlo leggerlo quando dobbiamo prendere il treno.
Assieme all'elenco telefonico, è il più democratico di tutti i libri. Nessun culto della personalità. Tutte le parole, poetiche e tecnologiche, umili e dotte, arcaiche e ultramoderne vi figurano in un rigoroso ordine alfabetico, accenttando come in un autobus il posto assegnato dal caso, in pittoresca promiscuità, alluce e allucinante, damigella e damigiana, eremita e eresia, gulag e gulash, genio e genitali, letame e letizia, coscia e coscienza, eccellenza ed Ecce Homo, anguria e angustia, bar e bara, coma e comare, milite ignoto e militesente. (...)
a questo punto mi è venuta voglia di sfogliare il vocabolario
e subito dopo colgo l'occasione per rileggere
l'intelligenza verbale di tony buzan
In questo libro Buzan spiega come applicare il suo metodo anche al linguaggio, per sviluppare al massimo le capacità di comunicazione.
Partendo dal presupposto che tutti possiedono un cervello dotato di eccezionali quanto sottoutilizzati poteri, che quindi vanno "stanati" e coltivati, l'autore introduce il concetto di Intelligenza Verbale.
Si tratta di un'abilità peculiare nel giostrare le lettere dell'alfabeto, combinandole in parole e frasi che quanto più sono chiare, dirette e ben formulate, tanto più facilitano e arricchiscono la nostra esistenza.
Gli psicologi hanno infatti riscontrato una relazione diretta tra l'ampiezza e l'incisività del vocabolario di un individuo e il suo successo personale, nello studio come nel lavoro o nei rapporti sociali. Le parole, il tono e la gestualità che li accompagnano hanno una forza formidabile, di conseguenza ciò che questo libro propone è una variegata gamma di strategie e divertenti giochi per incrementare il vocabolario, allenare la memoria, aumentare la velocità di lettura e comprensione dei testi, nonché alcuni suggerimenti per affinare il linguaggio del corpo e la modulazione della voce.
15 dicembre 2007
intelligenza verbale
Pubblicato da roberta buzzacchino
Etichette: leggere, mappe mentali, scrivere
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento